Da José Mourinho, e il rapporto con l'allenatore, fino alla scelta di Renato Sanches: tra i tanti temi affrontati da Tiago Pinto nella conferenza stampa post mercato ci sono anche tecnico e centrocampista. "Sarà impossibile uscire da questa conferenza stampa con la minima sensazione di scontro fra me e Mourinho. Voglio fare molta attenzione in quello che dico nei confronti dell'allenatore, non vorrei minimamente che possa uscire il minimo scontro tra di noi. Parliamo la stessa lingua, ci diciamo le cose in faccia, siamo motivati e carichi per portare avanti i progetti della Roma e il meglio per la squadra - le dichiarazioni del General Manager giallorosso -. Champions? Ripeto, non voglio il minimo scontro con nessuno e dal primo giorno in cui sono arrivato ho sempre sentito che la grande ambizione della proprietà sia arrivare in Champions. Ed è anche la mia, ogni giorno devo avere un obiettivo e per me l'obiettivo è quello. Ma se arriviamo o no è un altro tema. Se siamo obbligati o no, non sono parole che uso. Ma sul mercato quando cerco giocatori come Wijnaldum, Dybala, Lukaku e Abraham devi dir loro qualcosa, pensi che vengono in una squadra che non lotta per obiettivi importanti come la Champions? Non è così. Dal mio punto di vista, la logica è questa. Se si può giocare con le parole, non penso che io e Mourinho siamo in disaccordo sulle cose".
"Il tema degli infortuni, dico due cose. Con tutto il rispetto per la Roma, i tifosi e la città, è ovvio che non siamo il Manchester City. Potevo anche voler prendere Rice ma ragazzi, magari se fosse il City non sarei stato seduto qui, ma ci sarebbe stato uno migliore di me. Dobbiamo conoscere la realtà. L'altro tema è quello degli infortuni: oltre a Dybala, che nella scorsa stagione è stato importante per noi, dal momento in cui Mourinho è arrivato con il suo staff tecnico e lo staff medico della Roma siamo riusciti a mettere in condizioni interessanti tanti giocatori che avevano problemi, come Zaniolo, Smalling e Dybala. Questo lavoro per me è un asset, lo posso usare per convincere i giocatori", ha continuato.
"Voglio dire una cosa su Renato Sanches: per non avere dubbi sul futuro, se andrà male l'unico responsabile sono io. Sono ossessionato da quel giocatore, lo volevo al Benfica e non sono riuscito, lo volevo alla Roma e non sono riuscito, adesso siamo riusciti a prenderlo - ha detto su Renato Sanches -. Se avrà problemi nel futuro, sarà colpa mia. Sono convinto che con questo allenatore, lo staff tecnico e medico, con tutto di quello che ha bisogno intorno, siamo capaci di farlo rendere al meglio. Per questo abbiamo fatto un tipo di contratto per cui se farà un tot di partite lo dobbiamo prendere. Se le cose andranno bene, saremo contenti. Se andranno male, sarò io il responsabile perché sono consapevole dei rischi. Come giocatore mi fa impazzire".