Balotelli: "Con Mourinho bel rapporto, andavamo allo scontro paterno. Rispetto Totti, ha fatto la storia del calcio italiano"

24/04/2023 alle 17:08.
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Protagonista della puntata odierna del podcast condotto da Fedez, "Muschio Selvaggio", Mario Balotelli si è raccontato ed ha citato anche José Mourinho, che lo ha allenato ai tempi dell', e Francesco . «Mourinho è simpaticissimo. A volte parliamo ancora, ho avuto un rapporto particolare con lui, un bel rapporto ma ha un carattere a volte difficile da gestire ed anche io. A volte andavamo allo scontro paterno, da padre e figlio, non di mancanza di rispetto. Era uno scontro di idee. Racconto un episodio. Un giorno partiamo da Appiano Gentile per andare a giocare a Catania. Non ricordo il motivo ma, appena usciti da Appiano Gentile, ho un diverbio con Mourinho sul pullman: mi ricordo di essere sceso dal pullman, di aver preso la macchina e di essere tornato a casa (ride, ndr). Poi l' ha perso 2-1, un casino... Nella mia vita ho fatto c*****, non tante ma ne ho fatte, però mi sono sempre preso le mie responsabilità, ci ho sempre messo la faccia e non mi sono mai nascosto», ha raccontato l'ex attaccante dell'. 

«Il Triplete? Sì, giocavo. Abbiamo vinto il campionato, cosa che sapevamo di poter fare, poi la Coppa Italia, mentre non credevo più di tanto alla vittoria della . Era una cosa troppo grande per essere vera, quella di poter vincere tutto quell'anno. L'ho vissuto come un sogno. La forza? Il gruppo e il mister. Mourinho ti carica, tira fuori il meglio e a volte il peggio di te. Tira fuori il meglio di te e neanche lo sai. Magari ti fa arrabbiare e per non mandarlo a quel paese spacchi tutto in campo, fai bene ed è quello che voleva lui. È stato veramente bravo con tutti», ha aggiunto.

Poi, Balotelli ha anche parlato dell'episodio in finale di Coppa Italia tra Roma ed e del calcio subito da : «Forse c'era stata una partita negli anni precedenti in cui avevo detto ai tifosi della Roma 'zitti'. Secondo me, non ce l'aveva con me, ma ce l'aveva con il mister che non lo aveva fatto giocare. Era nervoso, aveva fatto interventi brutti anche sui miei compagni prima di darmi il calcio. Abbiamo parlato anche dopo. Lo rispetto tantissimo, ha sbagliato sicuramente ma succede. Ha fatto un brutto gesto, ma gli voglio bene. Gli ho anche scritto dopo: "Perché mi hai dato il calcio?". Lui mi ha risposto: "Neanche ti ho preso bene" (ride, ndr). ha fatto la storia del calcio italiano, è normale che gli si perdonano determinate cose».