Juventus, Dybala sulla manovra stipendi: "Il comunicato non corrisponde a quanto firmato" (FOTO)

25/01/2023 alle 22:48.
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Oltre al caso plusvalenze, la dovrà rispondere in tribunale alla manovra degli stipendi dei propri tesserati durante il periodo del Covid. Tra i protagonisti di questa vicenda c'è anche Paulo Dybala, oggi alla Roma. Il giornalista Paolo Ziliani ha pubblicato sul proprio account la deposizione fatta dalla 'Joya' agli inquirenti riguardo a quanto accaduto. Queste le dichiarazioni dell'argentino sull'annata 2019/20: "La proposta era quella di non percepire i quattro mesi di stipendio (non ricordo di preciso quali mesi). Noi non eravamo d’accordo perché non volevamo rinunciare a così tanti mesi. L’accordo è stato che di quei quattro mesi ne percepivamo tre nella stagione successiva ed uno lo lasciavamo come solidarietà. Quando ci hanno chiesto di rinunciare a quattro mesi, siamo rimasti stupiti e molti di noi hanno detto no. Noi per quell’anno rinunciavamo a quattro stipendi. Tre ce li pagavano con certezza, senza condizioni l’anno successiva ed uno lo lasciavamo in solidarietà. Questo è l’accordo finale".

Dybala prosegue nella sua spiegazione: "In quel momento nella società c'erano Nedved e Paratici. Difficile dire chi ce lo ha chiesto per la prima volta, forse Matteo Fabris e poi abbiamo un gruppo di Whatsapp con i compagni di squadra. L’informazione è girata lì, era un periodo confuso, alcuni erano andati all’estero, altri erano rimasti in Italia. Ricordo che prendemmo la decisione di decidere insieme, cioè di accettare o meno la proposta ma di farlo tutti insieme. Io non ricordo di averne parlato personalmente con Paratici e Nedved".

Sul comunicato.
"Quello che ricordo io era che era uscito un comunicato stampa; tanta gente pensava che noi avessimo rinunciato a quattro mesi e nessuno sapeva in quel momento che noi avremmo preso tre mesi ma pagati più avanti. Leggendo il comunicato non è l’accordo che abbiamo raggiunto. C’è scritto che rinunciamo a quattro mesi ma non c’è scritto che avevamo già l’accordo sulle tre mensilità, che erano certe. 
Quando ci hanno chiesto di rinunciare a quattro mesi siamo rimasti stupiti e molti di noi hanno detto no".

Ci sono stati dei portavoce nella manovra?
"In generale sono andati i senatori, i tre capitani Bonucci, Chiellini e Buffon. Non so se sono mai andati insieme".

Sulla manovra degli stipendi nella stagione 2020/21.
"Abbiamo fatto anche qui una cosa similare, ricordo di spostare in avanti i mesi senza però togliere nulla, neanche un mese. Io non ricordo bene se era obbligatorio o se ognuno decideva da sé. In quel momento io e la stavamo parlando del rinnovo e non eravamo molto d’accordo. Io non volevo aderire a questa operazione sullo stipendio, volevo semplicemente ricevere tutti i mesi. Poi parlando con il mio gruppo di lavoro mi hanno detto: ‘Meglio se facciamo, abbiamo un buon rapporto con la società, anche per avere poi migliori prospettive per il rinnovo’. Io non volevo ma l’ho fatto". 

Sui contratti.
"Ho firmato sempre alla Continassa, in una sola volta. Ne sono certo. Sono sicuro che il campionato non era finito, poteva essere aprile".