SKY SPORT - Ai microfoni dell'emittente televisiva è intervenuta in collegamento Amra Dzeko, moglie del capitano giallorosso, per parlare della campagna "Amami e basta", lanciata da Roma Cares e Roma capitale e a cui hanno partecipato le mogli e compagne dei giocatori della Roma, contro la violenza di genere: "Invece di fare il calendario con i giocatori, abbiamo fatto quello contro la violenza sulle donne", le sue parole.
Sei impegnata in generale nella beneficenza. C'è stata una chat con le altre mogli e compagne?
"Sì, abbiamo parlato ed ognuna ha avuto delle idee. Un onore che Roma Cares ci abbia coinvolto. Abbiamo deciso di fare questo calendario con 12 mogli, in 12 località diverse della città e in 12 giorni differenti. Siamo diventate amiche. Personalmente sono impegnata, soprattutto negli ultimi anni, in Bosnia ed Erzegovina e lavoro con un'associazione che si occupa di problemi oncologici. Ho aderito volentieri a questa attività: per me è un grande piacere e un dovere, essendo mamma di tre bambine e di un bambino che sarà uomo".
Come avete vissuto la positività al Covid-19 di Edin Dzeko?
"Si è isolato nella dependance che abbiamo. Per i bambini, anche vedendolo così vicino, è stato difficile non poter andare lì. Anche noi siamo rimasti in quarantena. L'isolamento è durato diciassette giorni, ma l'importante è che sia stato bene, ha avuto pochi sintomi solo nei primi giorni".
Spesso le mogli incidono sul futuro dei giocatori. Le tue parole fanno sperare che Dzeko possa rimanere alla Roma...
"Noi adoriamo Roma, non lo nascondiamo mai. Roma è diventata la nostra seconda casa".