LIVE - Coronavirus, gli ultras di tutta Europa contro la ripresa a porte chiuse. Portogallo: ripartenza il 4 giugno. Botta e risposta Sky-Lega sull'intesa per i diritti tv. Castellacci: "Medici minacciano dimissioni". CTS: squadre in isolamento per 15 giorni dopo la ripresa degli allenamenti

12/05/2020 alle 22:34.
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La Serie A prova a ripartire, con prudenza, almeno con la ripresa degli allenamenti collettivi a partire dal 18 maggio, una volta apportate alcune modifiche al protocollo della FIGC. Di seguito tutti gli aggiornamenti della giornata dal mondo dello sport e del calcio in particolare:

LIVE

22.35 - E' ufficiale: la Liga Nos fissa la data per la ripartenza. Il 4 giugno le squadre della massima serie portoghese torneranno in campo, come comunicato in una nota ufficiale della Lega.

(ligaportugal.pt)

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22.30 - Arriva anche la risposta della Serie A alle dichiarazioni del di Sky Italia, Maximiliano Ibarra. A rilasciare le sue dichiarazioni all'agenzia di stampa è stato Luigi De Siervo, Amministratore Delegato della Lega. Queste le sue parole:

"La porta del dialogo con Sky è sempre rimasta aperta in tutte queste settimane, nel rispetto dovuto al partner storico della Serie A. Nei contatti avuti con Sky, però, abbiamo sempre ribadito come fosse necessario che, prioritariamente, Sky rispettasse le scadenze di pagamento previste dai contratti. Fin da subito abbiamo chiarito che la richiesta, formulata da Sky, di uno sconto compreso tra il 15% e il 18%, in caso di prosecuzione del campionato, evidentemente non poteva essere accettata, tanto più in un momento finanziariamente così complicato per le nostre squadre. Sono sicuro che domani in assemblea le squadre sapranno trovare una posizione unitaria finalizzata a garantire il rispetto dei propri diritti”.

(ansa)

21.30 - "I governi hanno dichiarato il lockdown totale, tutelando così la cosa più preziosa che abbiamo, la salute pubblica. Riteniamo più che ragionevole lo stop assoluto del calcio europeo. Invece chi lo gestisce ha espresso un solo obiettivo: ripartire. Siamo fermamente convinti che scenderebbero in campo solo ed esclusivamente gli interessi economici. Lo conferma il fatto che i campionati dovrebbero ripartire a porte chiuse, senza il cuore pulsante di questo sport popolare ovvero i tifosi. Chiediamo agli organi competenti di mantenere il fermo delle competizioni calcistiche, fino a quando l’affollamento degli stadi non tornerà un’abitudine priva di rischi per la salute collettiva".

"Oggi il calcio è considerato più come un’industria che come uno sport. Sono le pay-tv a tenere sotto scacco le società, in un sistema basato solo ed esclusivamente su business e interessi personali che se non verrà ridimensionato, porterà alla morte del calcio stesso. Se noi ultras intendessimo lucrare sulla nostra passione, come ci capita di leggere e sentire in questi giorni, spingeremmo per la ripartenza dei campionati. Tutto questo deve cambiare. Siamo pronti a confrontarci con chi di dovere, per riportare il calcio ai suoi albori, per tornare a vivere la nostra più grande passione in prima persona, per fare in modo che questo torni a essere lo UNO SPORT POPOLARE". Questo il duro comunicato condiviso da oltre 150 tifoserie in tutta Europa contro la ripresa del calcio a porte chiuse.

21.00 - Dopo le dichiarazioni rilasciate nella giornata di oggi Giuseppe Capua, membro del Cts, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica. Queste le sue parole: "Il professor Castellacci si batte da anni in un settore in cui tutti dovremmo avere lo stesso obiettivo. Non si capisce perché i medici non hanno un’identificazione formalmente precisa all’interno del nostro mondo, quindi condivido le sue parole. In questi giorni stiamo organizzando una commissione che sarà utilizzata per valutare questa problematica e spero che la situazione si risolva a prescindere. E’ chiaro che in contesto del genere, L.A.M.I.C.A. manca. Chiederò ufficialmente la loro convocazione all’interno di un contesto che decide tutto ciò che farà il calcio domani. La competenza del medico del calcio in una situazione del genere, la si vede anche in merito alla risposta del CTS di ieri. Sono estremamente convinto che la presenza di un’associazione precisa con tutti medici che lavorano nel mondo del calcio, è indispensabile”.

“Parliamo di un argomento delicatissimo, in questo periodo d’emergenza non si deve tralasciare nulla. Se c’è da interpellare persone utili alla causa, vanno interpellate. Dividerei due problematiche: sul discorso dei medici bisognerà fare ragionamenti equilibrati in funzione di una competenza che i medici hanno, sedendosi attorno ad un tavolo. L’emergenza è emergenza, ma la competenza e qualità professionale di Enrico Castellacci, è quello che serve in questo contesto. Se non si trova una soluzione, il campionato non parte. L’obiettivo di tutti è quello di far ripartire il calcio, sedendoci ad un tavolo e ragionando, una soluzione si trova. Per quanto riguarda i dilettanti, bisognerà attendere un vaccino, il rischio 0 non ci sarà a settembre, ottobre o novembre. Bisogna avere grande pazienza ed equilibrio, perché sono molto numerosi. Il modulo tedesco è assolutamente percorribile, non capisco perché non farlo anche in Italia. Speriamo nella collaborazione di tutte le parti in gioco”.

Capua ha poi corretto il tiro rispetto ad una specifica dichiarazione rilasciata a Sport Mediaset: “Onde evitare fraintendimenti, non intendevo affermare che il CTS ostacolasse in qualsivoglia modo il lavoro della FIGC e il tentativo di ripresa dei campionati. Semplicemente, auspico nella collaborazione di tutti gli organi coinvolti, nel tentativo di mettere a punto il miglior lavoro possibile”

(radio punto nuovo)

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20.56 - Comprare uno striscione firmato dai tifosi dell'Atalanta fuori dall'Atleti Azzurri d'Italia: "Il nostro dolore volete dimenticare. Ma senza la sua gente non ha senso tornare a giocare”. Chiara la posizione della tifoseria della dea, in una delle città più colpite dall'emergenza Coronavirus.

20.08 - "Ci auguriamo che l'Assemblea di domani sia finalmente l'occasione giusta in cui i rappresentanti dei club di Serie A possano prendere in serio esame la proposta di dialogo che da settimane facciamo loro. In tutta Europa, in Germania, in Francia, in Gran Bretagna, le leghe e i broadcaster stanno affrontando insieme questa grave emergenza trovando delle soluzioni equilibrate e di interesse generale". Questo quanto dichiarato dal  di Sky Italia, Maximo Ibarra, in una telefonata con l'agenzia di stampa.

(ansa)

19.31 - Negativizzato uno dei componenti dello staff della risultato positivo al test negli ultimi giorni. E se per gli altri due membri dello staff contagiati non si registrano novità, sono invece risultati negativi al primo tampone due dei tre calciatori che avevano contratto il virus.

(ansa)

17.57 - Torna ad allenarsi, fra gli altri, anche Manolo Gabbiadini, uno dei primi giocatori in Italia a contrarre il Coronavirus. Con lui anche La Gumina, risultato positivo nelle scorse settimane. Prosegue intanto il monitoraggio dei calciatori della Samp positivi al test negli ultimi giorni.

(ansa)

17.30 - Rientrato il caso Rabiot: il francese è pronto a tornare a Torino già domani e a mettersi a disposizione di Sarri alla ripresa degli allenamenti prevista per il 18 maggio

(gazzetta.it)

15.55 - Dubbi sul protocollo arrivano anche da parte di Capua, membro della commissione medica della Figc. Queste le sue parole: "Se non si trova una soluzione, il campionato non parte. Il modello tedesco è assolutamente percorribile, non capisco perché non farlo anche in Italia, il Comitato Tecnico Scientifico ha messo i bastoni tra le ruote. L’obiettivo di tutti è quello di far ripartire il calcio, sedendoci ad un tavolo e ragionando, una soluzione si trova. Per quanto riguarda i dilettanti, bisognerà attendere un vaccino, il rischio 0 non ci sarà a settembre, ottobre o novembre. Bisogna avere grande pazienza ed equilibrio. Sono estremamente convinto che la presenza di un’associazione precisa con tutti medici che lavorano nel mondo del calcio, sia indispensabile. Parliamo di un argomento delicatissimo, in questo periodo d’emergenza non si deve tralasciare nulla".

(sport mediaset)

15.20 - All'appello della , che ha ripreso i lavori individuali alla Continassa, manca Rabiot. Il centrocampista francese sarebbe infatti in protesta per la scelta di tagliarsi l'ingaggio adottata dal club bianconero in accordo con la rosa. Secondo questa decisione, a Rabiot andrebbero decurtati 7 dei 28 milioni annui previsti.

(la stampa)

14.30 - "Abbiamo già allertato i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni dopo aver letto i protocolli. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità". Intervistato dall'emittente Radio Punto Nuovo, Enrico Castellacci, responsabile sanitario dell'Italia campione del mondo nel 2006 e presidente dell'associazione medici del calcio, sottolinea ciò che non va nelle discussioni e nei protocolli per la ripresa dell'attività calcistica, e in particolare una questione che sta molto a cuore ai suoi associati. "Bisogna nominare dei medici competenti, che vanno associati ai medici del calcio nel rispettare le linee guida - dice ancora Castellacci -, perché è una situazione difficile da valutare con molta attenzione. La quarantena? Si crea un grosso handicap, se si fosse seguito il modello tedesco sarebbe stato più semplice: avremmo messo in isolamento il giocatore contagiato, fatto i tamponi necessari e fatto riprendere gli allenamenti. Qui si pensa alla riapertura del campionato, non escludendo una prossima chiusura". E, secondo Castellacci, è bene sottolineare che "una volta che si iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alta, basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Questo crea delle perplessità non indifferenti sulla vera volontà di ripartire, ci facciano capire se ne hanno voglia".

14.05 -  Il Cagliari ha annunciato, con una nota pubblicata sul proprio sito ufficiale, che "i test molecolari e sierologici, svolti nella giornata di ieri, hanno dato tutti esito negativo al Covid-19 per tutte le persone coinvolte". I test sono stati effettuati nel Centro sportivo di Assemini dal personale sanitario dell'Ats Sardegna. Lo screening medico dei calciatori proseguirà con le visite cardiologiche presso il centro Korian di Quartu Sant'Elena in programma a partire da oggi.

14.00 - Alessandra Zampa, sottosegretaria al Ministero della Salute, è tornata a parlare del protocollo da adottare per dare il via libera alla ripresa del campionato italiano: "Quando ripartirà la serie A? Le modifiche del protocollo della Figc sono dettate da una necessità di mettere in sicurezza gli atleti e di tutti quelli che ruotano intorno a loro. C’è la possibilità di riprendere gli allenamenti di squadra e mettere le premesse per tornare a riaprire la serie A. Intanto ci si ricomincia ad allenare, i nostri atleti devono entrare in ritiro una volta testati ed essere risultati negativi. I giocatori testati devono andare in ritiro e vivere in una di bolla asettica. Tutti i sani con i sani restano sani. Il virus si propaga con un contatto di 15 minuti da persona malata a persona sana. Così si consente loro lo stato di perfetta salute. Solo in questo contesto si può pensare di far incontrare le squadre in partite ufficiali. Ovvio che le squadre devono essere isolate, prima della ripresa devono andare in ritiro almeno di 15 giorni, solo così eviteremo i contagi tra le persone coinvolte. La quarantena determina la guarigione, 15 giorni è il tempo ragionevole per poi incontrarsi. Si tratta stare in ritiro e ripartire tutti con le stesse condizioni di salute ed in sicurezza. Se uno si ammala la quarantena scatta per tutti. Altrimenti si tornerebbe a sospendere tutto. La responsabilità delle squadre e delle federazioni, di chi si occupa della loro salute consegna una grande responsabilità che devono esercitare nei propri interessi".

13.55 - Anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, si dice favorevole alla ripresa dell'attività sportiva in Italia: "Il Governo ci ha chiesto di preparare un documento che ormai è la bibbia per la ripresa: sono 404 pagine in cui ci sono relazioni chieste a tutte le federazioni di indicare le proprie specificità. Ci sono anche indicazioni dal Politecnico di Torino per i divisori, i materiali, gli ambienti più un report con la federazione dei medici sportivi. Oggi ci sono tutti i presupposti per la ripresa delle attività che è diversa dalla ripresa delle competizioni ma per la seconda è necessaria la prima".

 12.30 - Beppe Bergomi ha avuto il coronavirus, quasi due mesi fa: e' stato lo stesso ex difensore e bandiera dell' a rivelarlo in una chat su con il conduttore Ciccio Valenti, in cui ha spiegato di averlo scoperto con il test sierologico. "Ho fatto un test sierologico che ha detto che sono positivo all'ICG e negativo all'IGM", ha detto il commentatore di Sky, "a inizio marzo sono stato male, ho avuto problemi all'olfatto e alla schiena, non ho avuto problemi ai polmoni". "Adesso la fortuna vuole che ho gli anticorpi, ma mi hanno spiegato che non proteggono al 100% perche' il virus muta", ha aggiunto Bergomi, "ma se dovessi prenderlo lo prenderei in forma leggera". L'ex campione del mondo ha raccontato di non a aver avuto paura ma che aveva "sempre freddo", al punto che si era fatto portare due stufette. "Pensavo fosse un'influenza, invece poi sono risultato positivo", ha spiegato, "sono stato in ballo un bel po' di tempo, i miei amici mi prendevano in giro e mi dicevano che ci stavo pensando troppo, ma io non stavo bene, avevo sempre dolori, ero sempre fiacco. Non riuscivo a sedermi per il dolore alla schiena, stavo sempre in piedi. Poi dicevano che era meglio non prendere anti-infiammatori. Poi dopo un po' di giorni il dolore e' andato via, ma sono stato in ballo 20-25 giorni. Ora sto alla grande, oggi ho ripreso a correre. Ho fatto solamente il test sierologico, ho cercato di fare il tampone, ma mi hanno detto che dopo 30 giorni dovrei essere a posto".

12.00 - Il Comitato della Super League greca ha indicato il 14 giugno come data per la possibile ripartenza del campionato, fermo dal primo marzo a causa dell'emergenza coronavirus. Ora si attende il via libera da parte del Governo, che deciderà nei prossimi giorni.

11.50 - La Bundesliga austriaca di calcio ripartirà la prima settimana di giugno. Domani ci sarà una videoconferenza della Lega per definire il calendario del campionato fermo da marzo a causa dell'emergenza coronavirus.

11.45 - Le squadre e i membri degli staff tecnici dovranno rimanere in isolamento per 15 giorni dal momento della ripresa degli allenamenti di gruppo. Sarebbe questa, secondo quanto si apprende, una delle indicazioni, oltre a quelle anticipate ieri dall'agenzia di stampa (la quarantena di tutto il gruppo dopo un contagio, la responsabilità del medico), e rivolta dal Cts al mondo del calcio per la ripresa del campionato. Secondo i tecnici, solo dopo due settimane di isolamento delle squadre, sarà possibile valutare la possibile ripresa delle partite, ovviamente a porte chiuse.

(ansa)

11.10 - Anche il campionato bielorusso, che non si è mai fermato in tempi di pandemia, deve pagare il suo scotto, pur limitato, al Covid-19. La federcalcio di Minsk ha annunciato che a causa di una sospetta positività di alcuni giocatori una partita di prima divisione e una di seconda, previste per il prossimo fine settimana, sono state rinviate. Si tratta delle sfide tra Minsk e Neman Grodno del 15 maggio, annullata per possibili casi di Covid nella squadra della capitale, e quella di seconda categoria tra Dzerzinsk e Lokomotiv Gomel del 16 maggio, sempre per sospetta positività nelle file del Lokomotiv. In Bielorussia tra la popolazione ci sono stati quasi 25mila contagiati e circa 130 morti, ma il governo ha adottato misure minime di contenimento.