Undici giorni alla scadenza del lockdown in Italia, almeno quello attualmente in vigore, per poi capire, se davvero così sarà, cosa prevederà la "fase 2". Il mondo dello sport e del calcio studia modi e tempi per la ripartenza dei campionati. Queste tutte le notizie, aggiornate costantemente, della giornata all'hashtag #Coronavirus:
23.15 - «Se non si forza la situazione e il calcio non riparte il danno economico sarà enorme». È l'opinione di Paolo Maldini sulla ripresa della stagione, sospesa a causa del coronavirus. «Bisogna provare - spiega il dt del Milan, durante una diretta su Instagram con Christian Vieri - a riprendere e finire la stagione altrimenti per molti club saranno problemi. La priorità è la salute, ma se ci saranno le condizioni per iniziare e il governo darà l'ok dobbiamo provare. I protocolli per i giocatori sarebbero molto rigidi, ma il calcio resta uno sport di contatto».
22.10 - Gesto di solidarietà, considerato l'impatto economico della pandemia, da parte dell'ex allenatore giallorosso Luis Enrique, ora ct della Spagna, che ha deciso di ridursi lo stipendio del 25%. Come riferito ieri dal quotidiano spagnolo, l'ex Roma ha chiesto alla RFEF, la Federazione calcistica spagnola, di tagliare il suo salario del 25%, rinunciando dunque a 1,5 milioni di euro.
(as.com)
21.50 - In una diretta Instagram con ParmaLive.com, il ds del Parma Daniele Faggiano ha parlato dell'emergenza sanitaria, della ripresa del campionato e anche del taglio stipendi dei giocatori. Le sue dichiarazioni: "E’ stata fatta per un senso di dovere verso la nazione, verso tutti, i tifosi del Parma e del calcio in generale. E’ stata una scelta ponderata, voluta da tutti", così sulla decisione di tagliare una mensilità ai tesserati. Sulla ripresa: "Non mi esprimo, negli ultimi tempi non si è capito nulla. Tante parole, tutti cercano di fare qualcosa, però dare una data è azzardato. Noi aspettiamo, cerchiamo di andare avanti senza chiacchierare. Già dai primi di marzo abbiamo sanificato il centro. Non dobbiamo pensare solo a noi, anche la Juventus non è pronta per una cosa del genere. Noi dovremo prendere delle camere d’albergo vicino a Collecchio, con ascensore ed entrata appositamente solo per noi, e due piani". Sulla scadenza dei prestiti al 30 giugno con la stagione da terminare: "E’ un falso problema, prima pensiamo a tornare a giocare. Poi se ne parlerà, ma non è un problema".
21.00 - Steve Rotheram, sindaco laburista di Liverpool, ha chiesto l'apertura di un'indagine per stabilire se l'incontro di Champions League con l'Atletico Madrid, giocato l'11 marzo, avrebbe dovuto essere cancellato o almeno giocato a porte chiuse. Il sospetto - riferisce la Bbc - è che quel match, che portò nella città inglese oltre 3.000 tifosi da Madrid, sia stata la causa scatenante dell'epidemia di coronavirus locale. Quella sera ad Anfield si radunarono 52.000 tifosi, migliaia dalla capitale spagnola, una delle città più colpite d'Europa e dove infatti era già in vigore un blocco parziale. Sarebbero passati altri 10 giorni prima che il governo del Regno Unito decidesse a sua volta di applicare restrizioni alle riunioni di massa. A Liverpool 1.200 persone hanno contratto il Covid-19 e 246 sono decedute. «È scandaloso se le persone hanno contratto il coronavirus come risultato diretto di un evento sportivo che crediamo non avrebbe dovuto aver luogo - ha detto Rotheram - Ciò ha messo in pericolo non solo quelle persone, ma anche il personale in prima linea del SSN e altri nelle loro stesse famiglie che potrebbero averlo contratto. Abbiamo osservato un aumento della curva di infezione. Dobbiamo capire se alcune di queste infezioni sono dovute direttamente ai sostenitori dell'Atletico. Non è stato permesso loro di radunarsi nel proprio paese, ma 3.000 sono arrivati nel nostro e potrebbero aver diffuso il coronavirus. Il Governo si deve assumersi la responsabilità di non averli bloccati prima».
20.00 - La Figc adotterà a breve una delibera che estenda al 2 agosto i termini per la conclusione della stagione sportiva 2019-2020, fino ad ora previsti per il 30 giugno. Questo, in attesa delle decisioni del governo e in conseguenza delle ultime indicazioni dell’Uefa e della Fifa. Il presidente federale Gravina ha dichiarato: "Il mondo del calcio sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 20/21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento. Ringrazio il Ministro Spadafora per l’attenzione riservata nella riunione di ieri, durante la quale è stato spiegato approfonditamente qual è il nostro approccio: tornare a giocare in sicurezza perché ce lo dice il buon senso e perché ce lo chiedono gli organismi internazionali a cui il calcio italiano è collegato. Confermando quanto affermato durante l’incontro e animati dal consueto spirito di collaborazione, sarà mia cura inviare al CONI il protocollo che abbiamo realizzato, restando a disposizione per eventuali preziose indicazioni. Siamo soddisfatti del costante confronto che stiamo avendo col Ministro per lo Sport, ma anche con quelli della Salute e dell’Economia e delle Finanze, ai quali abbiamo prospettato tutte le misure necessarie. Mi stupisce, invece, dover constatare ancora una volta quanto la tentazione di parlare continuamente di calcio, per la notorietà che da questo discende, induca diversi interlocutori a commentare cose di cui sono evidentemente male informati".
(figc.it)
18.55 - Il presidente del Brescia Massimo Cellino, intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica, è tornato a parlare della situazione attuale del calcio italiano. Queste le sue parole: "Sto bene, anche se mi hanno riscontrato il virus dopo il negativo ai tamponi e positivo all'esame, sono segregato in camera... Io vivo una realtà completamente diversa da altre regioni, per quello che vedo qui è assurdo pensare di riprendere il campionato, chi vive in altre regioni sottovaluta il rischio. Per rispetto ai lombardi esprimo quello che penso anche se dal punto di visto economico vorremmo riprendere, ma solo se ci sono i presupposti della sicurezza che sappiamo già non ci sono. Di unirmi al coro che abbiamo piacere di giocare è certo, ma aspettiamo che il governo si esprima su questa diatriba. Sembra che io non voglia giocare perché sono ultimo in classifica e non voglio retrocedere, ma il messaggio arrogante uscito dalla Lega non lo condivido. Impensabile andare oltre il 30 di giugno tra contratti in scadenza e bilanci, il campionato è già di fatto annullato, perché falsato. Dovremmo pensare alla prossima stagione a prescindere dalla categoria, stiamo forzando la ripresa in momenti in cui è tecnicamente impossibile giocare: è imbarazzante pensarlo. Assocalciatori poca chiarezza, le tv cercano di risparmiare soldi, il governo prenda la responsabilità di dire sì o no, non l'ennesimo nì".
Il centro sportivo del Brescia? I miei calciatori non sono venuti nemmeno a fare allenamenti singoli, ciò vuol dire che hanno paura, noi le strutture le abbiamo ma se non se la sentono non si possono biasimare: siccome ognuno tira la propria carretta, c'è bisogno che il governo intervenga. Il documento della Lega votato all'unanimità: il messaggio uscito è sbagliato, ho votato sì per non mettermi di traverso ma alcuni presidenti non sanno di cosa parlano, il protocollo medico non è chiaro, la data del 4 maggio è una follia.
(Radio Sportiva)
18.30 - "Questa stagione per noi è finita non perché ci volete fuori, ma perché con un simile governo del calcio non vogliamo avere nulla a che fare. Per noi il pallone, a queste condizioni, si è sgonfiato. Tenetevi questo baraccone vuoto e, se avete un briciolo di dignità, vergognatevi!". Durissimo attacco a firma degli ultras genoani della gradinata Nord di 'Via Armenia 5r,' contro la decisione di riprendere la stagione. "Voi presidenti siete asserviti alle televisioni, siete schiavi del loro denaro, voi non decidete ma siete dei pupazzi nelle loro mani - si legge nella nota -. Si prospetta l'utilizzo di strumenti come i tamponi per calciatori e addetti ai lavori, per poi non garantirli a tutti i cittadini -hanno sottolineato i tifosi rossoblù -. Tutto questo dopo due mesi di emergenza e con quasi 25 mila morti tra i quali 200 fra medici e infermieri a che non hanno avuto la possibilità di fare il tampone. È inaccettabile - conclude la nota -. Non esiste il minimo rispetto. Che cosa pensate possa essere il football senza gente? I giocatori quando segneranno un gol penseranno di esultare verso gli spalti vuoti? Ci vuole dignità!"
18.00 - Continua l’impegno del Dipartimento della Protezione Civile nelle attività di coordinamento di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale della protezione civile. In particolare, nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 23 aprile, il totale delle persone che hanno contratto il virus è 189.973, con un incremento rispetto a ieri di 2.646 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 106.848, con un decremento di 851 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi 2.267 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 117 pazienti rispetto a ieri. 22.871 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 934 pazienti rispetto a ieri. 81.710 persone, pari al 76% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 464 e portano il totale a 25.549. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 57.576, con un incremento di 3.033 persone rispetto a ieri. Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 33.873 in Lombardia, 12.845 in Emilia-Romagna, 15.152 in Piemonte, 9.925 in Veneto, 6.171 in Toscana, 3.466 in Liguria, 3.230 nelle Marche, 4.486 nel Lazio, 2.978 in Campania, 1.871 nella Provincia autonoma di Trento, 2.936 in Puglia, 1.135 in Friuli Venezia Giulia, 2.301 in Sicilia, 2.100 in Abruzzo, 1.494 nella Provincia autonoma di Bolzano, 355 in Umbria, 817 in Sardegna, 823 in Calabria, 463 in Valle d’Aosta, 229 in Basilicata e 198 in Molise.
(protezionecivile.gov.it)
17.35 - Da casa Sampdoria arriva una bella notizia: i calciatori che erano stati contagiati dal Coronavirus si sono oggi sottoposti al test Covid-19 e sono risultati negativi. Thorsby, Colley, Depaoli, Bereszyński e Gabbiadini sono dunque tutti guariti. A renderlo noto è lo stesso club blucerchiato attraverso un comunicato ufficiale: "L’U.C. Sampdoria comunica che, al termine dei test previsti per legge, tutti i tesserati che avevano contratto il Coronavirus-COVID-19 sono risultati negativi."
(sampdoria.it)
17.25 - I 70 milioni di euro sbloccati immediatamente dal Comitato esecutivo della Uefa per le società che hanno fornito giocatori per le gare delle nazionali rappresentano "un'iniezione di liquidità necessaria alle finanze dei club ed è il risultato del lavoro congiunto della Era con la Uefa per la protezione dei club in questo momento di minaccia esistenziale". Lo ha dichiarato Andrea Agnelli, presidente della Juventus e dell'Eca, l'associazione dei club europei.
17.20 - "In questi tempi difficili in cui molti club si trovano ad affrontare problemi finanziari, in particolare con il loro flusso di cassa, era nostro dovere assicurarci che i club stessi ricevessero questi pagamenti il più rapidamente possibile". Così il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, sulla decisione del Comitato esecutivo di sbloccare immediatamente il pagamento di 70 milioni di euro ai club europei che hanno rilasciato giocatori per le partite delle nazionali.
16.30 - La Uefa, al termine della call conference con le varie federazioni, ha pubblicato sul proprio sito ufficiale le linee guida del Comitato Esecutivo da intraprendere per ripartire quando l’emergenza Coronavirus sarà finita. Due gli scenari "esaminati dal gruppo di lavoro del calendario, entrambi prevedono che i campionati comincino prima delle competizioni UEFA per club. Uno cerca di condurre le competizioni in parallelo e l'altro dà spazio prima alle partite nazionali e solo dopo, ad agosto, alle competizioni UEFA". Inoltre, nello stesso comunicato pubblicato dal massimo organo calcistico europeo, si legge: "Lo scenario ideale, qualora la situazione pandemica lo consenta, è di completare le competizioni nazionali attualmente sospese, consentendo alle squadre di calcio di qualificarsi per le competizioni UEFA per club sul merito sportivo nel loro formato originale. Se questo risultato non fosse possibile, in particolare a causa di problemi di calendario, sarebbe preferibile che le competizioni nazionali sospese riprendessero con un formato diverso in modo da facilitare le squadre a qualificarsi per merito sportivo". "Pur facendo tutto il possibile per completare le competizioni nazionali, le Federazioni e/o le Leghe potrebbero avere motivi legittimi per terminare prematuramente le loro competizioni nazionali" continua la nota dell'Uefa. In tal caso saranno le Federazioni e/o Leghe a dover indicare le squadre che parteciperanno il prossimo anno alle competizioni europee in base al merito sportivo emerso dalla stagione 2019/20. "La procedura dovrà basarsi su obiettivi, trasparenti e non discriminatori".
(uefa.com)
14.20 - "Cominciare ad inizio giugno per la serie A? E' un'ipotesi vicina alla realta'". Lo dichiarato il presidente della Lnd e vicepresidente della Figc Cosimo Sibilia, intervenuto a Radio Punto Nuovo. "Secondo me la Serie A nel momento in cui fa un documento unanime non chiede solo la data d'inizio degli allenamenti, ma anche quando si ricomincia a giocare. Il 4, 11, maggio vanno bene per la ripresa degli allenamenti, ma la questione determinante e' quando cominciare a scendere in campo. La Serie A deve ricominciare a giocare anche perche' deve produrre dal punto di vista del prodotto, quindi vendere e aiutare l'economia" ha detto Sibilia. "Soldi in piu' alla Lnd? E' uno dei motivi per cui la Serie A sta discutendo. Dobbiamo avere questa solidarieta' perche' in questo momento ne abbiamo necessita'. Anche destinare fondi previsti dalla legge Melandri sull'attivita' di base Lnd potrebbe essere un segnale" le parole del dirigente campano. "Stagione chiusa per i dilettanti? In questo momento dobbiamo fare il punto della situazione rispetto a cio' che e' accaduto ieri con il ministro Spadafora. Si e' discusso del documento sanitario che riguarda la Serie A, e' un protocollo molto restrittivo, di difficile applicazione per le categorie professionistiche piu' basse".
"Per i dilettanti, il ministro ha detto che vanno presi in considerazione, ma i numeri sono ancora importanti e c'e' bisogno di un'ulteriore riflessione. Si sta discutendo per capire quando iniziare gli allenamenti, ma su questo versante la discussione verte anche per quando ci sara' la ripresa dei campionati. Per quanto riguarda la Lnd siamo in trepidante attesa per avere qualche notizia sulla conclusione dei campionati, anche per l'Eccellenza. Il ministro Spadafora ha detto che hanno necessita' di valutare i numeri della Lnd e che tra qualche giorno ci avrebbero fatto sapere con un eventuale nuovo protocollo che noi possiamo attuare. Fin quando ci sara' anche l'ultima possibilita' di giocare, cerchero' di perseguirla" ha proseguito Sibilia. "Dobbiamo cercare di far dare l'ultima parola al rettangolo di gioco, ma se il protocollo e' quello di Serie A, noi non abbiamo le loro capacita'. E' giusto fare tutti gli sforzi per cercare di raggiungere l'obiettivo. Al momento la LND attende l'autorita' governativa per un contributo concreto a quella che e' la nostra ripresa della attivita'. Le serie minori sono lo specchio del Paese, quando riprenderanno tutti, vorra' dire che l'Italia ha superato il problema. Il calcio di base e' si', un movimento sportivo, ma e' anche aggregazione e vorremmo sottolinearlo. L'aiuto vero deve provenire dalle autorita' governative che possono dare un contributo".
14.00 - Il Comitato Esecutivo Uefa ha deciso di sbloccare immediatamente i pagamenti dei compensi dei club relativi al loro contributo alle competizioni delle Nazionali, alla luce dell'attuale crisi e delle difficolta' finanziarie che molti club stanno affrontando in tutta Europa a causa dell'emergenza coronavirus.
13.20 - L'Uefa, in una call conference con le varie federazioni, stamattina ha posto alcuni paletti temporali per la ripresa: i piani di ripartenza delle varie nazioni andranno presentati entro il 27 maggio e le stagioni concluse entro il 3 agosto. Poi la precisazione, in un tweet di Nicolò Schira, che se la stagione non venisse terminata, come alcune federazioni sembrano intenzionate a fare, verranno considerati solo i meriti sportivi conseguiti nel 2019/20 per decidere le qualificate alle coppe europee 2020/21.
+++ #UEFA: "Le federazioni presentino piano campionati entro 27 maggio, stagioni chiuse entro il 3 agosto +++#SportMediaset
— SportMediaset.it (@Sport_Mediaset) April 23, 2020
13.05 - Slittano al 2022 gli Europei femminili di calcio. Lo ha deciso - apprende l'ANSA - il comitato esecutivo dell'Uefa riunitosi in video conference oggi. La rassegna continentale, prevista originariamente per il prossimo anno, si svolgerà dal 6 al 31 luglio 2022.
12.45 - "E' chiaro che non è possibile generalizzare tutto tra sport individuali e collettivi e calendari diversi, è un discorso chirurgico che va affrontato in un modo di profonda conoscenza della materia. Il mio ragionamento l'ho sempre sostenuto senza alcuna polemica, ho solo evidenziato che sarà un caso ma tutti gli sport hanno preso decisioni diverse dal mondo del calcio e sono state tutte decisioni sofferte". Così il presidente del Coni Giovanni Malagò a Tgcom sull'ipotesi di far ripartire il calcio.
12.00 - Mattia Zaccagni ha dribblato il coronavirus. La bella notizia arriva dal Verona che ha ufficializzato la guarigione del calciatore risultato positivo a meta' marzo. In un comunicato stampa l'Hellas fa sapere che "secondo protocollo, Mattia Zaccagni ha effettuato nelle scorse ore il controllo con test diagnostico (tampone) per il coronavirus-Covid 19. L'esame ha dato esito negativo. Il calciatore e' pertanto guarito e non dovra' piu' essere sottoposto al regime di isolamento domiciliare". Subito dopo la notizia della positivita' arrivata lo scorso 17 marzo, il giocatore, classe 1995, aveva rassicurato i tifosi su Instagram: "Volevo ringraziare tutti voi per l'affetto ricevuto in questo delicato momento! Vi rassicuro dicendo che sto bene, torneremo presto a gioire tutti insieme!", le parole di Zaccagni.
11.00 - Un presente da allenatore sulla panchina del Lecce, con la speranza di ripresa della Serie A, un passato da giocatore ricco di soddisfazioni e un curriculum importante. Perugia, Lazio, Fiorentina, Palermo e anche tre presenze con la Nazionale azzurra: Fabio Liverani, però, fu vicino anche a trasferirsi a Torino, alla Juventus. Pensiero anche sul momento attuale e sulla possibile ripresa del campionato: "Se sto occupando il tempo in quarantena studiando nuove tattiche e nuovi sistemi di gioco? Nel primo periodo avevo tanta positività perciò sì, poi piano piano l'entusiasmo è andato scemando. Questo è il momento un po' più critico, ma fortunatamente - anche se c'è ancora tanta confusione - si delinea la possibilità di poter ripartire la stagione e allora si pensa a ricominciare: non attivare la mente sul campo per troppo tempo diventerebbe un problema", conclude Fabio Liverani.