RADIO UNO - "Bisogna ipotizzare il rispetto delle regole da parte di tutti. Non voglio parlare del Manchester City: spetterà all'organo indipendente di giustizia esprimersi sul club inglese. Il fair play finanziario ha portato grandi risultati e serve per mantenere l'equilibrio competitivo nelle nostre manifestazioni, non per punire. I club che partecipano ai tornei in Europa devono sottostare alle licenze Uefa e al fairplay, in equilibrio fra costi e ricavi. Chi viola le regole viene deferito", così Michele Uva, vicepresidente dell'Uefa, è intervenuto a Radio Anch'io lo sport sull'emittente radiofonica. "Perché al Paris Saint-Germain, rispetto al Manchester City, non sono state inflitte sanzioni? Non posso entrare nel merito di quello che viene deciso dalla camera giudicante. Però posso dire che si tratta di casi diversi, anche se non conosco le carte. Pure il Milan è stato escluso dalle coppe: le regole devono essere rispettate".
Infine sul 'Challenge' della Var, Uva aggiunge: "Non sono molto d'accordo, anche se si potrebbe testare sui settori giovanili. In ogni caso se ne occupa l'Ifab, che è un organismo della Fifa". "Personalmente, vengo da pallavolo e basket e non sono convintissimo. Lo vedo come un'interferenza che va contro l'indipendenza della scelta dell'arbitro sulla decisione finale. Ma è giusto che venga analizzato, venga provato, testato. Bisogna evolvere nel protocollo e non è semplice. In tutti i campionati si vede che c'è disomogeneità. Il protocollo va uniformato. Resta comunque una novità epocale per il calcio, un grande aiuto per gli arbitri", ha concluso.