Batistuta: "Quando giocavo nella Roma sembravo nato lì per quanto davo in campo. Lo Scudetto? Ne avremmo potuti vincere altri tre"

23/10/2019 alle 21:59.
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Batistuta sbarca al cinema. L'ex attaccante di Roma e , infatti, in questi giorni è alla "Festa del Cinema" per presentare il documentario a lui dedicato "El numero nueve". L'argentino ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione.

Sul passaggio da Firenze a Roma.
“Sono sempre stato trasparente con la gente, ho detto ai tifosi perché andavo a Roma: Firenze mi ha capito, io ho continuato ad amarla. Mi sono imposto il professionismo, quando giocavo per la Roma sembravo nato lì per quanto davo”.

Sul gol contro la .
“Le lacrime raccontano che ho dato tutto. In quel momento dovevo fare il massimo per la Roma, ero come un impiegato che lavorava.”

Sulla Roma e la .
“Quando i giallorossi e i viola torneranno a vincere? Non è facile, è un percorso che va fatto. Ci sono tante componenti che fanno sì che una storia abbia successo. Possono? Sì, possono tornare a vincere. È facile? No, dico di no. A Firenze ora c’è molto entusiasmo, ma senza lavoro non basta”.

Su e .
“Daniele sta vivendo emozioni uniche al Boca. Purtroppo abbiamo perso il doppio Superclasico di Libertadores. Ma resta un’esperienza unica che è riuscito a fare prima di smettere. è stato nel calcio per oltre vent’anni, ed è stato . È dura capire che non lo sei più. Io sono stato fortunato, tra virgolette, perché le mie caviglie mi hanno aiutato a convincermi. Lui sentiva di poter ancora giocare, non ai livelli della Serie A, ma poteva altrove. Non mi sento di potergli dare consigli che possono aiutarlo. Io ho cercato altre vie. Sono andato in Argentina, mi sono messo in campagna, ho fatto crescere i miei vitelli, ho provato a prendere il brevetto di pilota di aereo. C’è una vita oltre il calcio”.



SKY SPORT - L'ex centravanti argentino ha poi rilasciato alcune dichiarazioni all'emittente satellitare. Queste le sue parole:

Sul film “El Numero Nueve”
“Ho voluto mostrare la mia vita al di fuori del calcio. È un messaggio valido per ogni giocatore: è una storia di vita, di sacrifici, di gioia e di dolore. Sono quegli aspetti che non vengono mai considerati nella vita di un calciatore. Ogni storia di successo è fatta di sacrifici, e non tutti sono disposti a fare questo”.

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“Era più bravo in tutto, Giocherà fino a 50 anni. È molto veloce con la testa, sa già cosa succede un minuto prima degli altri. Può ancora divertirsi molto”.

Sullo Scudetto
“Quando sono arrivato c’era una squadra fortissima. Io ho aggiunto qualche gol e carattere. Avremmo potuto vincere altri tre scudetti, ma poi sono successe cose spiacevoli che ci hanno fatto traballare. Abbiamo fatto comunque la storia”.

Sul gol contro la
“È stato difficile, avrei voluto vincere con un gol di un compagno. Io però sono sempre stato un professionista e dovevo dare il massimo per la squadra che mi pagava. Per fortuna della Roma siamo riusciti a vincere con quel gol, era una partita difficile. Fu un’emozione forte. Ora da fuori è più semplice, ma sono passati 20 anni. Capii subito che stavo per fare gol, fu difficile ma è un bel ricordo. Se ho pianto? Sì, e i compagni hanno rispettato le mie lacrime.”.

Sull’esperienza alla Roma
“Mi sono trovato molto bene in quello spogliatoio: era una squadra di ragazzi forti ed intelligenti. Furono due anni molto belli, pieni di rispetto e professionalità”.