FOX SPORTS ARGENTINA - Prime parole da giocatore del Boca Juniors per Daniele De Rossi. Alla vigilia del suo debutto nella Libertadores, nella sfida che vedrà opposti gli xeneizes alla Liga de Quito, match d'andata dei quarti di finale, l'ex capitano della Roma ha fatto il punto delle sue prime settimane in Argentina. "Sono state tre settimane piene di emozioni. Sono molto felice, mi hanno accolto bene tutti e non lo dimenticherò mai. Ero un po' spaventato, ma ora sono molto felice - le sue parole -. Non ho mai giocato ad alta quota. Forse è successo una volta, 20 anni fa, quando ero nella Roma ma era un'amichevole e a nessuno importava del problema. Quella di domani invece è una partita importante ed è un problema che mi preoccupa, il mister ce l'ha spiegato. Però abbiamo una grande squadra, possiamo dimostrarlo in campo".
In Ecuador non si deciderà la sfida secondo DDR: "Sono 180 minuti, non si chiuderà tutto domani", prosegue parlando poi del suo debutto alla Bombonera: "Bellissimo, magico, qualcosa che avevo sempre sognato. Ma quando sono in campo metto da parte le emozioni, sono molto concentrato su quello che devo fare in campo e i compagni mi hanno aiutato".
Dopo l'incontro con Maradona, un altro obiettivo: "Mi piacerebbe incontrare Riquelme, ho un gruppo su Whatsapp con dei miei amici in cui parliamo solo di calcio, principalmente di centrocampisti. E la foto del gruppo è una di Riquelme, in cui si allaccia gli scarpini. Un giocatore diverso dal comune, solo Iniesta lo supera, penso sia il centrocampista più completo della storia. Mi ha chiamato anche Cassano, lo vorrebbe conoscere anche lui. Non puoi non innamorarti di un giocatore come lui".
I commenti passano alla scelta del Boca Juniors dopo l'addio alla Roma: "Una delle prime volte che Burdisso mi chiamò pensai che il Boca fosse l'unica destinazione possibile dopo la Roma. Poi gli ho chiesto un po' di tempo, dovevo vedere come la mia famiglia si sarebbe adattata ad un cambiamento così radicale, ne avevo bisogno. C'è gente che prende anche decisioni diverse dalle mie, che rispetto, in Cina avrei guadagnato di più ma mi sono chiesto cosa avrei voluto di più. Volevo sentirmi vivo e felice. E mi sono chiesto "dov'è che posso sentirmi vivo e felice come alla Roma?". E il Boca è stata la prima risposta".
Poi il primo impatto con il calcio argentino: "Mi sono trovato bene, il mio stile di gioco è un po' fisico, non ho paura di cercare il contatto con gli avversari. Il calcio argentino punta molto sul piano fisico, si corre molto e ci sono tanti giocatori di talento, proprio come in Europa. Mi avevano detto che il calcio argentino era molto fisico, ma al primo contrasto ho beccato un'ammonizione... (ride, ndr)"
E l'accoglienza da star a Buenos Aires: "Molti tifosi di altre squadre mi fermano per strada, mi rispettano anche i tifosi del River. Ho bisogno di un po' di tempo per imparare tutti gli aspetti del calcio argentino. Qui si corre molto, a volte si deve anche pensare di più... Devo abituarmi". Si guarda anche al Superclasico con il River: "A volte si vincono, a volte si perdono. Sto capendo di più cosa significa essere un giocatore del Boca e non voglio un trattamento diverso rispetto ai miei compagni, voglio che l'attenzione su di me venga un po' abbassata. Sapevo dell'impatto mediatico della mia scelta, sono stato il primo a prendere una decisione del genere e lo capisco. Ora però pensiamo al calcio giocato e pensiamo al Boca. In questo periodo devo anche ritrovare un po' di condizione fisica, ma soprattutto dovrò imparare come giocano i miei compagni. E' tutto nuovo, guardarlo in televisione è diverso dal viverlo sul campo"
TYC SPORTS - L'intervista rilasciata da Daniele De Rossi è stata poi integrata da un altro intervento. Queste le parole dell'ex capitano della Roma: "Venire al Boca era qualcosa che dovevo fare prima di chiudere la mia carriera. E' una sfida ed è quello che volevo. La prima cosa che impari frequentando molti argentini in Italia? Gli insulti", scherza De Rossi, che poi commenta l'incontro con Maradona: "Ho chiesto a Burdisso di permettermi di fare solo il calciatore, di farmi evitare eventi mediatici ed andare ovunque. Ma dovevo sedermi accanto a Diego, il più grande di tutti. Mi ha trattato come se fossimo amici per sempre. Non lo dimenticherò mai".
Al numero 16 viene poi chiesto del suo ambientamento: "Sono sicuro al 100% che chiunque viene qui si trova molto bene. La cosa che può bloccare un po' è l'aura di incertezza che aleggia attorno all'Argentina, cosa che inizialmente aveva preoccupato anche me. Ma poi tutti mi hanno accolto splendidamente, e ora mi sento a casa".
De Rossi commenta poi il soprannome da subito affibbiatogli dai tifosi del Boca: "Mi piace sentirmi chiamare 'Tano', non ho nessun problema. Ma sono romano, se vogliono possono chiamarmi 'Mano'. Oppure possono chiamarmi semplicemente Lele. Il tatuaggio con l'entrata in scivolata? Non è una minaccia, niente di così importante. E' solamente un tatuaggio. Quando si è giovani si fanno anche cose così".
Sulla rivalità con il River e la possibilità di incontrarli in semifinale di Libertadores: "Contro il River sono partite molto sentite, anche in Europa le seguiamo. Ma sarebbe un errore pensare già ad un derby nelle semifinali, dobbiamo prima giocare e vincere contro il Liga De Quito".
Il centrocampista di Ostia conclude con un pensiero per i tifosi del Boca: "Devono incoraggiarci, perchè quello che fanno sugli spalti noi lo sentiamo forte e chiaro".
ESPN - De Rossi è infine intervenuto per la terza emittente televisiva, sempre alla vigilia delle partita contro il
Liga De Quito. Queste le sue parole:"Il giocatore che mi ha sorpreso di più? Non ce n'è solo uno, mi ha impressionato la qualità di tutta la squadra. Obando, Almendra, Capaldo... Ma anche Bebelo Reynoso. Non lo conoscevo ma quando l'ho visto giocare sono rimasto davvero sorpreso. Ma anche il livello degli "anziani", i più grandi, come Marcone, Fabra... E' un livello molto alto".
A Daniele viene poi chiesto dell'ultima partita, quella vinta contro l'Aldosivi: "Sono contento che abbiamo vinto 2-0, ma allo stesso tempo mi dispiace che un gol bello come quello segnato da uno dei giocatori avversari sia stato annullato. Mi fa piacere scambiare la maglia con i miei avversari - aggiunge poi De Rossi - E' un piacere sentirsi apprezzato così lontano da casa".
Sull'allenatore: "Alfaro è un ottimo allenatore, mi piace molto come lavora. Con lui parliamo molto di tattica".