Maradona. Pelè. Platinì. È facile raccontare le gesta di chi ha lasciato una firma indelebile nella storia del calcio. Fenomeni capaci di giocate poetiche che, nell'essere raccontate, diventano esse stesse poesia pura. Ma per poche persone che arrivano alla gloria ce ne sono tante, tantissime, che rimangono nell'oscurità. Il calcio d'altronde non è solo la Serie A o la Coppa dei Campioni; è soprattutto passione, sacrificio, divertimento. Il calcio esiste grazie a chi, pur non essendo capace di giocarlo, insiste testardamente tutti i giorni nel divertirsi ad inseguire un pallone, come Mauro Shampoo il più scarso attaccante di sempre. Chi, come Winston Coe il portiere con un braccio solo, riesce con impegno e volontà ad andare oltre i limiti del proprio fisico, per provare a coronare un sogno. L’essenza del calcio si può trovare anche nei giocatori della Start; un manipolo di eroi sconosciuti che su un rettangolo d’erba, ha avuto il coraggio di sfidare addirittura l’esercito nazista. Accanto alle storie eccezionali dei grandi eroi del futbol ne esistono tante altre, spesso ancor più straordinarie ma meno famose. Storie che avvengono lontano dai riflettori, perché la luce può esistere soltanto se c’è il buio. E nel buio abitano personaggi complessi, stratificati, rarefatti. In bilico tra speranza di salvezza e consuetudine della sconfitta. Personaggi che, sebbene non siano mai stati dei numeri uno hanno, comunque, delle storie memorabili da raccontare. Storie di meravigliosi perdenti del mondo del calcio. Storie di testardi senza gloria. Questo e molto altro è quanto è possibile leggere nell'opera scritta da Marco Muscarà, Daniele Carboni e Giovanni Romano dal titolo 'Testardi senza gloria' e disponibile in libreria già dallo scorso 10 luglio.