E' morto all'ospedale Cardarelli di Napoli Luigi Necco, il popolare giornalista napoletano volto storico di 90’ minuto negli anni degli scudetti del Napoli di Maradona, stroncato da una grave insufficienza respiratoria. Avrebbe compiuto 84 anni a maggio.
Celebri i suoi collegamenti dallo stadio San Paolo per i servizi sulle partite del Napoli. Fu lui a coniare espressioni come “Milano chiama, Napoli risponde” o ancora fu famosa, durante i Mondiali di calcio in Messico nel 1986, la battuta dopo il gol segnato da Maradona con la mano all’Inghilterra: “La mano de Dios o la cabeza de Maradona”. Maradona gli rispose “Las dos” (Tutte e due). Da “Mi manda Raitre”, dopo l’addio di Antonio Lubrano a Mediaset, dove si è occupato delle dirette dai campi per “Buona Domenica”, poi Canale 9. Appassionato di archeologia, per moltissimi anni si è dedicato alla ricerca del tesoro che il celebre archeologo Heinrich Schliemann aveva trovato a Troia nel 1873 e che ufficialmente i tedeschi davano per distrutto nei bombardamenti a Berlino nel 1945.
Il 29 novembre 1981 il giornalista viene gambizzato in un ristorante di Avellino per mano di tre uomini inviati da Vincenzo Casillo, detto ‘O Nirone, luogotenente di Raffaele Cutolo fuori dal carcere. Durante una pausa dell’udienza Sibilia saluta il boss con tre baci sulla guancia e fa consegnare dal calciatore medaglia d’oro con dedica “A Raffaele Cutolo dall’Avellino calcio”.