TELE RADIO STEREO - Il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, è intervenuto ai microfoni dell'emittente radiofonica per parlare della lotta scudetto e del match di sabato tra gli uomini di Sarri e la Roma. Queste le sue parole:
Roma e Napoli hanno tutto delle grandi città, sono considerate due capitali, è un peccato che quando si confrontano in campo si debba registrare qualcosa di diverso da come si viveva in passato questa partita. I sindaci, noi, dobbiamo fare un passo avanti, in campo si va per vincere ma poi si deve essere campioni d'Italia anche fuori, dimostrando quella superiorità anche non reagendo male a quelle che possono essere provocazioni. Lo dico spesso anche ai tifosi del Napoli.
Domani è match importantissimo, il Napoli deve dimostrare che la sconfitta di Bergamo è stata un'incidente di percorso. L'assenza di Milik può pesare ma il Napoli soprattutto deve evitare cali di tensione, e la partita di domani pomeriggio è un test anche per questo.
A me questa storia che a settembre si deve già dare per scontato chi vincerà il campionato dà fastidio. Lo scudetto non è già della Juventus. Lo dico pure a chi mi sta attorno. Bisogna crederci, faccio un esempio: chi pensava che io potessi diventare sindaco di Napoli? In ogni ambito della vita conta credere in ciò che si fa, altrimenti tutto perde valore. Napoli e Roma possono lottare per lo scudetto, devono credere di poterlo fare. Per arrendersi c'è sempre tempo.
Il rapporto sopratutto fra le curve e il presidente De Laurentiis non è idilliaco, lo si capisce anche durante la partita. Il rapporto è conflittuale soprattutto con la tifoseria più passionale, quella delle curve. Ma l'umore cambia anche in base ai risultati. Conosco bene Napoli città, giro molto a piedi, percepisco che il rapporto non sia idilliaco fra il presidente del Napoli e quella porzione di Napoli popolare, che va sempre tenuta in considerazione perché è la fetta più grande.
In attesa che il Napoli passi alla fase della presentazione del progetto stadio, noi come giunta abbiamo fatto una cosa unica in Italia, attraverso il Credito sportivo, abbiamo avuto accesso a 25 milioni di euro per permettere al San Paolo quei lavori che potranno partire prestissimo per renderlo più fruibile. Sacrosanto parlare di impianti di proprietà, ma dovranno sempre essere ad appannaggio di chi non può permettersi di spendere cifre notevoli per un biglietto di una partita di calcio.