Gervinho: "Garcia ha combattuto per avermi a Roma, continuare con Spalletti sarebbe stato come tradirlo"

23/03/2016 alle 15:58.
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L'EQUIPE - Gervinho e , un rapporto quasi indissolubile. L'attaccante ivoriano ha rilasciato un'intervista al quotidiano francese in cui ha parlato delle scelte che lo hanno portato ad abbandonare la Roma dopo l'esonero del tecnico: "E' per merito di che ho firmato con la Roma nel 2013. Inizialmente il club non era propenso al mio acquisto. Lui ha combattuto per me. Quando è arrivato  ho parlato con lui. Giocatori come mi hanno detto che era un bravo tecnico. Il problema però non è stato tanto , era arrivato il momento di andare in un nuovo club. Non ero più motivato per fare quello che mi chiedevano. Continuare a lottare per la Roma e ottenere buoni risultati per sarebbe stato come tradire . Mi assumo le mie responsabilità per aver fatto troppo poco, ma la soluzione migliore era partire. Inoltre i due club avevano già trovato un buon accordo per la mia cessione".

Sulla fine della sua esperienza in giallorosso: "Non c'erano più sfide da affrontare - ha spiegato l'attaccante -. Dovevo intraprendere una nuova strada in un nuovo campionato in un altro continente. Avevo già giocato in Ligue 1 e anche in Premier con l', club che amo. Infine in Italia, dove sono arrivato proprio grazie a Rudi".

Poi, sulle cifre che percepisce attualmente in Cina: "Era un'offerta che non potevo rifiutare. Grazie alle mie qualità mi hanno offerto questo ingaggio. A qualcuno può sembrare esagerato, anche a me, ed è per questo che devo dimostrare di valerlo".

Ingaggio con premi considerevoli, come 60mila euro a vittoria: "Essere pagati 60mila euro per una partita non è possibile in Europa, neanche al . Il presidente mi ha detto: 'Vi pago questa somma per i gol segnati, quest'altra se non li fate'. Ogni rete sono 150mila euro. Ogni partita può portare alla squadra 800mila, 900mila o un milione di euro!"

Sulla spartizione di questi premi: "Sono divisi nella squadra. Ci sono 18 giocatori convocati per il match e si sa che i calciatori cinesi non hanno lo stesso salario e gli stessi premi che abbiamo noi. Però noi vogliamo che tutti abbiano un profitto, anche le riserve. Noi abbiamo già guadagnato tanto nella nostra carriera quindi li dividiamo affinché si mantenga un buon rapporto nello spogliatoio. I 60mila euro, quindi, sono ripartiti tra tutti"