"Le dimissioni di Blatter? Fermo restando che come comitato olimpico i nostri interlocutori sono le federazioni nazionali a valle e il comitato olimpico a monte, mi sembra che si era creata oggettivamente una condizione ambientale generale che aveva creato delle tali pressioni sulla Fifa e su Blatter che lui stesso ha valutato fosse meglio fare un passo indietro. Bisogna prenderne atto, il fatto che abbia detto di averlo fatto per la Fifa è un attestato di grande rispetto".
A dirlo è Giovanni Malagò ai microfoni di Radio Cusano Campus. Il numero uno del Coni si è poi recato al Circolo Canottieri Aniene per la consegna dei premi Ussi. A margine dell'evento ha parlato del nuovo stadio della Roma: "Le tempistiche? Tutto è legato all'iter autorizzativo che necessita di un passaggio tecnico da parte della Regione, però non so perché non ci sia già stato. Dai giornali ho appreso che dovrebbe avvenire nel mese di giugno. Una volta superato questo passaggio, qualora non ci fossero controindicazioni, si va spediti"
«Io futuro sindaco di Roma? È più probabile una finale di Champions League tra Roma e Lazio che una cosa del genere, non sono interessato ad una avventura politica, chi mi conosce lo sa bene». Giovanni Malagò smentisce l'ipotesi, circolata sul web e su alcuni organi di stmapa, di una sua possibile candidatura al ruolo di sindaco della capitale. «Soprattutto in passato, partiti da una parte e dall'altra mi avevano chiesto se fossi disponibile a fare qualcosa con loro - die ancora Malagò -, ma io non sono interessato e ora non sarebbe serio tornare indietro. Penso allo sport, la politica non è nei miei programmi. Quello di tirare per la giacca le persone è lo sport nazionale di questo paese, ma io più che smentire non posso».
Una battuta anche sulla candidatura di Roma per l'Olimpiade del 2024. «La capitale deve darsi una svegliata? Vale per tutto il Paese- dice Malagò - I problemi dell'Italia e di Roma si conoscono, proprio per questo è indispensabile incominciare a cambiare passo, a fare un colpo di reni, a mettere in piedi dei progetti che diano sviluppo e opportunità. Con l'ordinarietà non si va molto lontano». «Expo e Giubileo sono importanti, se le cose vanno bene acquisiamo credibilità - conclude il presidente del Coni -, ecco perchè certi avvenimenti diventano un banco di prova. Comunque, e» più facile vincere la corsa alle Olimpiadi, che tra l'altro non è una cosa facile, che convincere Totti a giocare con la Lazio«.
(ansa)