Nessun passo indietro su quelle pesanti accuse lanciate nel corso di una trasmissione televisiva contro l'ex presidente dell'Inter Giacinto Facchetti, morto ormai più di 8 anni fa, e che gli sono costate un'imputazione per diffamazione. Anzi, oggi in Tribunale l'ex dg della Juventus Luciano Moggi ha rincarato la dose, perché se in aula ha insistito nel dire che l'allora 'bandiera' nerazzurra avrebbe manipolato il risultato di una partita al telefono con un arbitro, appena uscito ha attaccato anche i nuovi vertici e, in particolare, Erick Thohir. L'ex dirigente bianconero, condannato in primo e secondo grado a Napoli per il caso 'calciopoli', è finito imputato a Milano perché, nel corso della trasmissione tv 'Notti Magiche' andata in onda il 25 ottobre 2010, rivolgendosi a Javier Zanetti, allora capitano della squadra nerazzurra, aveva affermato: "Quello che emerge dal processo di Napoli e che emergerà ancora: le telefonate del tuo ex presidente che riguardano le griglie e la richiesta ad un arbitro di vincere la partita di Coppa Italia con il Cagliari, e l'arbitro era Bertini. Ci sono le telefonate intercettate sue, le telefonate di Moratti e la telefonata di imbarazzo di Bertini, i pedinamenti, le intercettazioni illegali e anche i passaporti falsi e quindi sta zitto Zanetti, è meglio per te ed è meglio per l'Inter".
Nel pomeriggio Moggi - che ieri sera aveva assistito a Juventus-Olympiacos allo Stadium di Torino - si è presentato davanti al giudice Oscar Magi per l'interrogatorio e rispondendo a una domanda del legale del figlio di Facchetti (che lo ha querelato per diffamazione), l'avvocato Corrado Limentani, ha confermato, senza tentennamenti, quelle affermazioni: "Sì - ha detto - insisto". Mentre al pm Elio Ramondini che gli ha chiesto quale fosse il senso di quelle accuse contro Facchetti, l'ex dg ha risposto spiegando di aver detto quelle cose per replicare a Zanetti che nella stessa trasmissione aveva "incolpato la Juve di cose non veritiere". E poi ha voluto aggiungere: "Purtroppo, noi abbiamo subito tanto e non abbiamo fatto nulla".
Uscito dall'aula, intervistato dai cronisti, non ha risparmiato 'stoccate' nemmeno all'attuale presidente nerazzurro: "Thohir attacca la Juve. Ma su quali elementi? Se si tratta di organizzazione societaria, è meglio che stia zitto. E se si parla di gioco, anche". Nel frattempo, il processo sta assumendo sempre più i contorni di una riedizione in tono minore del caso 'calciopoli'. Il legale di Moggi, l'avvocato Maurilio Prioreschi, infatti, ha depositato al giudice il testo di un'intervista in cui l'ex procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ha detto: "Noi abbiamo accertato le responsabilità penali di una squadra di serie A e stavamo arrivando ad un'altra squadra milanese... tolto il Milan, resta l'Inter, no? Molti verbali tuttavia vennero rubati e pubblicati in un volume, e questo rovinò l'indagine". Infine, tra i molti testi che dovranno essere sentiti nel processo (alcuni in programma per oggi, ma le testimonianze sono state rinviate) ci sono anche l'ex centrocampista Zanetti e l'ex presidente onorario nerazzurro Massimo Moratti, oltre agli ex arbitri Pierluigi Pairetto e Paolo Bertini, che dovranno essere ascoltati come testimoni assistiti da un legale, perché imputati con Moggi nel processo 'calciopoli'. Sono fissate udienze per il 17 novembre e l'1 dicembre.
(ansa)