GASPORT (M. CECCHINI) - Amarezza, frustrazione, delusione. Il Mondiale degli azzurri finisce così. Daniele De Rossi, out per infortunio, con durezza esprime alla Rai gli stessi concetti di Buffon: «Bisogna fare analisi con calma e con lucidità. Si rischia di sottolineare ora cose che contano meno di quanto si creda. È importante non cercare alibi. Ci sono state certamente componenti che hanno condizionato il risultato, come il caldo o l’arbitraggio negativo, ma non dobbiamo appellarci a queste». E ancora: «Dobbiamo dimenticare in fretta; anzi mi correggo: dobbiamo tenere bene in mente tutto e ripartire dagli uomini veri. Non dalle figurine o dai personaggi: questi non servono alla Nazionale. Sottoscrivo ogni virgola del concetto espresso da Gigi Buffon. Può farci bene ragionare su quanto espresso dal capitano, da uno dei portieri più forti di tutti i tempi. Chi non si sente di infondere lo stesso impegno, chi non ha la stessa passione rimanga a casa».
Verratti & co. In ogni caso, chi ci sarà di sicuro nel futuro azzurro è Marco Verratti, che chiude però in lacrime. «Il Mondiale forse può capitare una volta nella vita, è impossibile non dare il 100%. Ora tutti diranno che non ce l’abbiamo messa tutta, ma io lo dico con le lacrime agli occhi: non è vero, ce l’abbiamo messa tutta. Abbiamo affrontato un’avversaria forte, non è giusto parlare soltanto dell’arbitro, ma non si può giocare in dieci dal 50’ per un fallo così e poi un altro che morde non viene espulso. Marchisio è entrato forte, ma solo per proteggere palla: loro entravano forte, l’abbiamo fatto anche noi, ma il cartellino rosso è stato esagerato, così non va. Poi magari avremmo perso lo stesso, ma quel rosso ha pesato tanto. Pirlo? è l’ultima partita. Spero che non sia davvero così. Con lui mi sono trovato molto bene ». Ma Pirlo conferma: «È l’ultima». E Marchisio chiude: «Sull’espulsione preferisco non commentar niente».