IL MESSAGGERO (M. FERRETTI) - Mattia Destro ritrova l’azzurro. Il centravanti della Roma è stato convocato ieri dal ct Cesare Prandelli per l’amichevole che l’Italia disputerà mercoledì a Madrid contro la Spagna. Per Mattia, 6 reti in campionato, si tratta di un segnale importante anche in vista del mondiale brasiliano: assenti gli infortunati Balotelli e Pepito Rossi, Prandelli si è ricordato di Destro, già quattro presenze e una rete con l’Italia. Mattia ha giocato l’ultima volta con Prandelli il 16 ottobre del 2102, a Milano contro la Danimarca, entrando in campo negli ultimi minuti della partita, poi un’assenza lunghissima e legata a doppia mandata all’infortunio al ginocchio patito nel gennaio dello scorso anno. Non v’è dubbio, del resto, che se fosse stato bene, Mattia avrebbe fatto costantemente parte del Clan Italia visto che lo stesso ct lo aveva indicato come il futuro centravanti della Nazionale già in occasione della prima partita dell’Italia post Europei, giocata a Berna contro l’Inghilterra.Quella volta, il giorno di Ferragosto del 2012, Mattia giocò da titolare e lo fece piuttosto bene anche se gli azzurri vennero sconfitti (2-1). Suo primo e unico gol a Modena, nella partita contro Malta, avendo al proprio fianco Dani Osvaldo. Ecco: la sensazione è che Mattia si stia giocando un posto per il Brasile proprio con l’ex romanista, oltre che con il granata Ciro Immobile.
GOL, MODULI E FIDUCIA La convocazione in azzurro arriva dopo una partita, quella contro l’Inter, che Destro non ha giocato bene, al punto che Rudi Garcia l’ha sostituito nel finale con Michel Bastos. Troppo timido, troppo nascosto tra i centrali di Walter Mazzarri, Mattia. Che non ha mai avuto uno punto, che non ha mai messo in apprensione la difesa nerazzurra. Va detto, però, che la scarsa spinta offensiva della Roma, soprattutto sulle corsie esterne, non l’ha favorito; anzi, l’ha danneggiato perché non ha avuto a disposizione molti palloni adatti alle sue caratteristiche di centravanti. A complicargli la serata, poi, ci si è messo l’arbitro Bergonzi, che ha sorvolato in maniera clamorosa su un atterramento che Mattia ha subito a due passi da Handanovic a opera di Samuel. Il suo bilancio post rientro, avvenuto (con gol) l’8 dicembre contro la Fiorentina, può considerarsi buono, in primis perché il ginocchio sinistro non gli sta dando più problemi. E dopo tutto quello che aveva passato prima di uscire dal tunnel dell’infortunio è già un’ottima notizia. È chiaro che, per forza di cose, non può ancora essere al meglio della condizione, avendo ricominciato ad allenarsi seriamente da pochi mesi. Pian piano, però, sta conquistando la fiducia di Garcia, poco incline a far giocare la sua squadra con un centravanti vero piuttosto che con un falso nueve. Le regole (non scritte) del calcio, però, dicono che se tu hai a disposizione un bravo attaccante, devi cercare di sfruttare al meglio le sue caratteristiche al di là del sistema di gioco più gettonato. Contro l’Inter, ad esempio, la Roma è partita 4-3-3 e ha cambiato soltanto dopo l’ingresso in campo di Pjanic: Destro sembra adatto più per il 4-2-3-1 che per il 4-3-3 e probabilmente proprio l’impossibilità di schierare Miralem dall’inizio ha obbligato Garcia a non partire con il 4-2-3-1. Mattia, intanto, continua a godere della stima incondizionata della società, e basta riascoltare le parole del ds Walter Sabatini («È lui il nostro centravanti ») sul suo conto per averne conferma.Destro, perciò, può giocare con serenità, non deve sentirsi in dovere di dimostrare qualcosa a qualcuno ma deve semplicemente fare il proprio dovere. Cioè, deve far gol. Una cosa che gli è sempre riuscita bene e che potrebbe portarlo a giugno in Brasile.