Vincere per affermare la propria supremazia cittadina, e soprattutto per continuare la rincorsa alla Juventus. La Roma si avvicina al derby con la consapevolezza che un passo falso con la Lazio potrebbe 'sporcarè la stagione finora ricca di soddisfazioni degli uomini di Garcia. Uomini che domenica ancora una volta saranno guidati in campo dal capitano Francesco Totti, a caccia dell'ennesimo record, ovvero il 10/o centro nella stracittadina capitolina. «Non c'è un segreto per essere il leader della propria squadra - ha spiegato il n.10 dopo aver ricevuto a Trigoria dalla Nike gli scarpini con cui proverà a segnare ai cugini biancocelesti - È fondamentale comprendere il gruppo, rispettare il mister e i propri compagni e rendersi sempre disponibile con tutti. Questo è il segreto per essere un leader».
Segreto che sembra conoscere perfettamente anche Garcia, capace di rivitalizzare un elemento come Gervinho. E l'attaccante ivoriano, protagonista della stagione romanista, non nasconde i meriti del tecnico francese nella sua rinascita dopo il periodo buio di Londra. «La differenza tra Roma e Arsenal? Il tecnico. Qui il mio allenatore mi dà fiducia, so che crede in me. Quando mi sveglio la mattina mi piace venire al lavoro, non vedo l'ora - ha confessato in una intervista al sito della rivista statunitense 'Sport Illustrated' - Cosa ho imparato in Premier? Onestamente non tanto, è difficile imparare qualcosa stando in panchina». L'attaccante ivoriano, assieme a Totti e Florenzi, domenica formerà il tridente offensivo, mentre a centrocampo - rispetto alla gara di Coppa Italia col Napoli - rientrerà dal primo minuto Pjanic (al fianco di Strootman e De Rossi) al posto di Nainggolan.
Per il mediano belga, intervistato da Sky Sport, sarà il primo derby in carriera: «Sicuramente è una partita sentita per la Roma, credo che ci saranno tantissimi tifosi però ovviamente speriamo di tirarla, alla lunga, dalla nostra parte - le sue parole - La Lazio ultimamente sta andando forte come noi, ma speriamo in una nostra vittoria. Siamo forti, un gruppo umile che può riprendere la Juventus, speriamo che loro sbaglino qualcosa». E tra gli obiettivi di Nainggolan c'è anche la possibile chiamata del ct del Belgio, Wilmots (che potrebbe essere presente sugli spalti dell'Olimpico), per il Brasile: «Il Mondiale? È il sogno di tutti, anche il mio. È un evento che si gioca ogni 4 anni. Ultimamente non ho fatto tante presenze con la maglia del Belgio, ma io sto facendo di tutto per mettermi in luce».
(ANSA)