"Mi sembra che Mario abbia risposto, non c'e' nessun commento da fare, non saprei dire altro. E' un argomento che non mi interessa. Stiamo alle parole di Mario, quando avra' la voglia di parlarne con voi dira' quello che pensa, entrare su questo argomento molto delicato, sono cose serie poi si parla di scherzo quindi non sai come trattarlo". Sono le parole del ct azzurro Cesare Prandelli, sulle
"Vorremo parlare sempre di calcio e avere sempre la disponibilita' di parlarne anche in maniera critica, quando si toccano altri argomenti c'e' sempre difficolta'. Problemi seri non si capisce se sono scherzi o illazioni, bisogna avere la forza di fermarsi e aspettare, per noi vale quello che ha detto Mario. Assolutamente nulla. Codice etico? Non abbiamo nessun tipo di preoccupazione se non di stemperare i toni. Non dobbiamo fare nessun tipo di affermazioni", aggiunge Prandelli. "Mario ha gia' chiuso il discorso, ha fatto una dichiarazione attraverso twitter dove dice 'vergognatevi di queste illazioni non c'e' niente da dire'", aggiunge Antonello Valentini, direttore generale della Figc
(adnkronos)
- "Ahahaha adesso spaccio droga! Prima andavo a put..E magari poi lo prendero' anche in... Ma VERGOGNATEVI''. Mario Balotelli affida a un twit la sua replica alle frasi di un pentito che lo accusava di aver spacciato droga per scherzo. ''Usate il mio nome non per odience'', la chiusura dell'attaccante rossonero che ha poi provveduto a cancellare il messaggio dopo pochi minuti.
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- Mario Balotelli si sarebbe messo a spacciare droga per scherzo nel quartiere Scampia, durante un suo soggiorno a Napoli negli anni scorsi. È quanto rivela un pentito della camorra, Armando De Rosa, in un interrogatorio reso ai pm di Napoli Antonio D'Amato e Enrica Parascandolo nell'ambito dell'inchiesta su riciclaggio e ristorazione.
Il collaboratore di giustizia autore delle rivelazioni, a quanto si è appreso, sarebbe legato al gruppo dei Vanella Grassi, i cosiddetti Girati, uno dei clan malavitosi attivi a Scampia. De Rosa riferisce ai pm Sergio Amato e Enrica Parascandolo che il calciatore, che aveva espresso il desiderio di visitare Scampia e si era recato nel quartiere accompagnato da alcuni esponenti di un clan (vicenda questa venuta alla luce negli anni scorsi), «dopo aver assistito ad alcune cessioni (di dosi di cocaina e eroina, ndr), per scherzare chiese anche di poter spacciare lui alcune dosi e così fu lui a consegnarle ad un cliente che passava. Ricordo anche - ha aggiunto il pentito - che chiedemmo a quel tossico se avesse riconosciuto Balotelli ma lui neanche ci credette». Il verbale dell'interrogatorio è stato depositato agli atti del processo in corso a Napoli davanti alla settima sezione del tribunale.
(ANSA)