''Non vi dico cosa prevedo accadra' nei prossimi giorni sul fronte calcioscommesse, altrimenti sara' la notizia di domani e oscurera' questa conferenza''. Lo ha detto il capo della polizia, Antonio Manganelli, nel corso della conferenza di Interpol sul calcioscommesse. Il riferimento del capo della polizia, a quanto si apprende, sarebbe a possibili sviluppi delle inchieste aperte da diverse procure sulle partite truccate.
''Abbiamo adottato una normativa contro la violenza negli stadi che ha comportato forzature che personalmente mi pesano, come il fatto che bisogna fare un percorso di guerra per l'acquisto di un biglietto: speriamo di tornare presto alla normalita'. Mi piacerebbe - ha aggiunto Manganelli - che mia zia potesse portare la sua nipotina allo stadio senza la tessera del tifoso ne' il documento di riconoscimento''.
Il capo della polizia ha poi sottolineato che ''quello delle tensioni nel calcio e' forse il fenomeno delinquenziale che e' stato meglio contrastato negli ultimi anni. In passato - ha ricordato - ogni domenica pomeriggio ci trovavamo un vero e proprio bollettino di guerra, con dati che ci facevano gelare e raccontavano di continui scontri tra tifoserie e centinaia di agenti feriti''. Questo fenomeno, ha rilevato, ''oggi e' praticamente scomparso, lo abbiamo debellato''.
Sul razzismo, aggiunge: "Negli stadi ne parliamo molto superficialmente, si vuol dare una spolveratura ideologica al comportamento di una ventina di imbecilli che non sanno neanche cosa e' il contrasto ideologico ad una etnia diversa''. Secondo Manganelli ''e' una forzatura dare la 'nobilta'' di gesto ideologicamente connotato, al buu negli stadi''.