«Il nostro obiettivo a Roma è creare quella situazione di stabilità ai massimi livelli di cui beneficiano altri club in Italia e in Europa, e questo è possibile solo vincendo». Il messaggio di Thomas DiBenedetto non ammette fraintendimenti. La nuova proprietà statunitense della Roma ha un business plan chiaro in mente, che si concretizza nella ristrutturazione del club
Nel frattempo, per non restare in una fase di stallo, la Roma a stelle e strisce ha stretto un patto col Coni per la valorizzazione e lo sfruttamento dell'Olimpico che però, secondo DiBenedetto, «è sicuramente un grande stadio ma, proprio come dice la parola, è 'Olimpicò, e spero possa essere la casa delle Olimpiadi del 2020». Insomma, l'obiettivo di costruire l'impianto di proprietà è tutt'altro che tramontato. Anche perchè agevolerebbe non poco la Roma ad aumentare i ricavi di un bilancio che ha chiuso in perdita per 30,6 milioni, e con proventi complessivi per 124,3 milioni (di cui ben 30 prodotti dalla Champions dello scorso anno e che in questa stagione verranno a mancare). «In che condizioni ho trovato la Roma? Non abbiamo niente da guadagnare a parlare male di Rosella Sensi. E qualunque cosa io possa dire suonerebbe negativa verso di lei - l'elegante presa di posizione nei confronti della passata gestione -. Il problema vero non sono i salari troppo alti, ma i ricavi troppo bassi. La priorità dei club italiani è aumentare le entrate». E tra le idee che ha in mente il tycoon di Boston c'è anche quella di sfruttare fascino e attrattiva della Capitale, magari abbinando il tour al Colosseo a una gara della Roma: «La mia sfida imprenditoriale è trasformare i clienti affascinati dalla città in tifosi di calcio. Per arrivare a questo dobbiamo concentrarci sul marchio e svilupparlo, naturalmente a partire dalle vittorie in campo».
Compito questo che spetta a Luis Enrique e alla squadra che, dopo un avvio di stagione per nulla convincente, sono adesso in cerca della continuità di risultati in seguito al pareggio col Siena e al primo successo in campionato col Parma. I tre punti conquistati al Tardini hanno permesso al tecnico spagnolo di preparare in assoluta serenità l'anticipo di sabato all'Olimpico contro l'Atalanta, in cui però il rischio è quello di avere un centrocampo con gli uomini contati. Oltre a non poter contare sui lungodegenti Greco e Lamela (che però tramite twitter ha confessato che «la caviglia sta molto meglio»), difficilmente riuscirà a recuperare Perrotta che oggi ha svolto fisioterapia assieme a Okaka, Gago e De Rossi (solo quest'ultimo dovrebbe farcela a tornare a disposizione per l'incontro coi nerazzurri). Nel corso dell'allenamento, inoltre, anche Simplicio è stato costretto a fermarsi per una distorsione alla caviglia sinistra. Se nelle prossime 48 ore non si dovesse svuotare l'infermeria, quindi, Luis Enrique sarà obbligato a schierare sulla linea mediana Pizarro, De Rossi e Pjanic, non potendo però contare in pratica su alternative provenienti dalla panchina. Diverso il discorso per l'attacco, dove non manca la concorrenza, e in cui Bojan punta a riconquistare un posto nel tridente titolare al fianco di Totti e Osvaldo.
(ansa)