Presto e bene. Sulla qualità del lavoro della Procura federale Giancarlo Abete non ha dubbi: l'incontro a Cremona con il pm Roberto Di Martino, titolare dell'inchiesta sul calcioscommesse, ha dato di fatto il via al lavoro della giustizia sportiva che con ogni probabilità dalla prossima settimana
E Abete si fida di Stefano Palazzi, che rientrato da Cremona si è messo al lavoro. «La volontà politica della Figc è che si faccia presto e bene da parte della Procura - dice il presidente federale - a cui garantiamo tutto il sostegno se ci chiede di accelerare. La qualità delle persone c'è, la struttura organizzativa è garantita: bisogna concludere tutto nei tempi per la regolare partenza dei campionati». La procura di Cremona «andrà avanti a lungo», l'obiettivo di quella federale è «operare sulla base del materiale raccolto nelle indagini e valutare quanto finora emerso e capire se e dove attivare l'iter disciplinare. Serve l'accertamento della verità. Ma quando ci sono emergenze temporali ci si rimbocca le maniche».
Sul coinvolgimento degli arbitri nella bufera è invece intervenuto ancora una volta il presidente dell'Aia, Marcello Nicchi, anche per rispondere alla polemica nata sulla posizione dell'arbitro Gavillucci, dipendente di un bookmaker. «Gli arbitri sono puliti e trasparenti e fuori da ogni problematica - ha detto Nicchi - per noi non c'è alcun danno di immagine, piuttosto viene creato da chi insiste con la diffamazione e la malversazione. Gli arbitri da tutto questo non sono nemmeno sfiorati. Gavillucci non ha nulla da chiarire». In linea sul tema anche Abete: «Bisogna distinguere tra chi opera nella norma e chi no: poi possiamo riflettere se la norma è giusta o meno. L'iter di Gavillucci è in linea con le norme Aia e Figc. Va salvaguardata la correttezza dei comportamenti altrimenti ci troviamo un altro mostro in prima pagina».
Palazzi comunque, carte alla mano, ha i tempi stretti per i due gradi di giudizio. E qualche critica arriva anche dall'interno: il presidente del Cagliari, Massimo Cellino - in Figc come rappresentante di Lega - si è mostrato scettico sulla task force ideata al Viminale e auspica il ritorno al vecchio ufficio indagini. «La Procura federale è diventata una macchina burocratica, molto meglio tornare all'ufficio indagini», sottolinea Cellino. La superprocura guidata da Palazzi però ha il sostegno della Figc: e mentre a Cremona continuano le scarcerazioni eccellenti, la giustizia federale sta delineando il quadro per cominciare i suoi interrogatori. E c'è chi dopo gli allarmismi della prima ora pensa che lo scandalo si stia sgonfiando. «Mi sembra meno grave di come lo si voglia far apparire» mormora Cellino. La palla è già passata a Palazzi.
(ansa)




