
Non è passato nemmeno un mese dall'interruzione di Bologna-Roma dopo 16 minuti, per colpa di quella neve che non smetteva di scendere e imbiancare il Dall'Ara. Ma se sulla squadra della capitale è come se la perturbazione non fosse mai terminata, a Bologna le nubi sono ormai un lontano ricordo, e il sole dei risultati scalda l'avventura del 'gruppo Malesanì:
Perchè «noi siamo nati dalle macerie», aveva ricordato con orgoglio Malesani, domenica, dopo che un improvvisato Paponi aveva schiantato la squadra di Delio Rossi. Come dire: siamo passati in mezzo ad un corridoio di fiamme, abbiamo rischiato di fallire, ormai possiamo far fronte a tutto. Con questo morale, non fanno tremare più di tanto le numerose assenze, contro i giallorossi. Ai quattro squalificati ereditati dalla partita del 30 gennaio, Perez, Portanova, Moras e Gimenez, si sono aggiunti gli infortuni di Garics ed Ekdal, le non perfette condizioni di Britos e quelle di Meggiorini, uscito zoppicante contro i rosanero, oltre ad un acciaccato Esposito.
«Questo però - ha messo in chiaro Gaby Mudingayi, bastione del centrocampo - non dovrà essere un alibi. Noi scenderemo in campo per vincere. Ultimamente tutto ci va bene, perchè stiamo lavorando, abbiamo lavorato, e i risultati si vedono». Il belga di origine congolese è un simbolo. Uno dei 'veteranì che fanno da punto di riferimento ai vari Della Rocca, Ramirez, Rubin, che, anche seguendo l'esempio dei più esperti, stanno crescendo bene. Tanto che, nelle ultime uscite, il Bologna ha vinto e segnato addirittura facendo a meno di Di Vaio fin qui il più decisivo, grazie a Portanova, in un caso, a Paponi contro il Palermo. «Mi fa piacere - era stato il commento di Malesani, con chi glielo faceva notare - perchè Marco rimane la nostra punta di diamante, ma vuol dire che ora siamo davvero un gruppo completo»
(ansa)