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Alessandro ANGELONI - Palermo è un episodio, la Roma può ancora lottare per lo scudetto

01/12/2010 alle 20:54.

Nuova puntata di 'PUNTO di VISTA' . Spazio alle opinioni, ai giudizi e ai punti di vista degli addetti ai lavori su un tema d'attualità riguardante, ovviamente, l'AS Roma.

 

Capitolo BAYERN MONACO E PALERMO: Andiamo per ordine, la vittoria sul Bayern Monaco è arrivata sui nervi dopo una bella lezione ricevuta nel primo tempo. Il raffreddamento dei tedeschi nella ripresa ha permesso una rimonta sicuramente inaspettata, ma esaltata inultimente e con troppa semplicità. Sono convinto che la gara di Palermo sia stata preparata male tatticamente, e una volta sotto ci sia stata anche la presunzione di poterla riprendere senza affanni. Il movimento improvviso e continuo di quei tre lì davanti poteva essere affrontato e preparato meglio, anche perché era facilmente prevedibile. Resta il fatto che la sconfitta di Palermo rimane un episodio, tirare fuori tutti i problemi affrontati nella prima parte di stagione mi sembra fuori luogo. Il calcio non è una scienza esatta, il famoso gioco delle figurine non sussisterebbe tra le due squadre scese in campo, la sconfitta non è seguito comunque di problemi avuti senza dubbio a partire dalla preparazione estiva.

 

TOTTI – BORRIELLO

Forse l’unico vero equivoco tattico di questa squadra. Difficile farli coesistere, è una prima punta da qualche anno, Borriello lo è da sempre. Vedere il capitano giallorosso retrocedere verso il centrocampo per trovare spazi non mi convince per niente. L’incompatibilità tattica esiste, farli giocare insieme significa far giocare uno dei due in  una posizione non sua. Dico l’unica perché allo stesso modo si è creata anche un’idea simile sulla coppia - Pizarro. Hanno giocato insieme per anni con ottimi risultati, ricordiamo che stavano vincendo uno scudetto proprio lo scorso anno. In questa stagione le condizioni fisiche di Pizarro hanno inciso molto.

 

VUCINIC – MENEZ

Partiamo dal montenegrino e dalle tante polemiche scaturite negli ultimi tempi intorno al suo impiego e alle sue prestazioni. Per me lui è un indispensabile, capisco che a volte può sembrare assurdo per via del suo stesso rendimento, ma rimane sempre e comunque decisivo. Soprattutto in trasferta credo che non ci sia scelta migliore per cercare di aprire spazi in determinate situazioni. Discorso diverso per Menez. Sul francese possiamo basarci ancora sul concetto delle tante potenzialità esprimibili partita dopo partita. La stoffa per diventare un leader futuro di questa squadra c’è e le possibilità non mancheranno di certo. Ho trovato fuori luogo il dualismo creato con Pastore, non solo perché sono calciatori diversi, ma soprattutto per la realtà totalmente diversa del club di appartenenza. Menez a Palermo giocherebbe sempre, la Roma può grazie alle tante scelte nel reparto offesivo, fare anche a meno di lui. Il Palermo non può fare a meno di Pastore, quindi il paragone non regge. Un campione in una grande squadra ha un tempo più diluito per dimostrare di esserlo.

 

CHAMPIONS E CAMPIONATO

Oltre il quarto posto c’è solo una parola: fallimento. L’obiettivo minimo è la qualificazione alla prossima per un’infinità di motivi, a partire dagli introiti economici, agli sponsor, tutti fattori che ti permettono di dar seguito alla propria continuità aziendale. Sono convinto che nonostante lo stop di Palermo questa squadra possa ancora puntare allo scudetto. Sento parlare di organico non all’altezza delle prime posizioni, sono assolutamente convinto che la rosa a disposizione di Ranieri non sia inferiore a quella di Inter e Milan, anzi. C’è poi un aspetto che mi fa sorridere, spiegatemi perché quando ci sono 5 squadre che lottano per il primo posto parliamo di mediocrità del calcio italiano e quando, come negli ultimi anni, c’è solo una squadra in fuga, diciamo lo stesso.

 

- REAL MADRID

La partita del godimento per chi odia Mourinho, io sinceramente non provo questo sentimento verso l’allenatore portoghese, anzi credo che sia un personaggio superiore alla media, come tra l’altro Guardiola. Quello che ho visto in campo mi ha esaltato, era da tempo che non vedevo nulla di simile, anche se aspetterei a dare per finito il Real.

 

Alessandro Angeloni - Il Messaggero