Campanile: "La speranza è che in un paio d'anni l'azionariato popolare sia cosa fatta"

17/03/2010 alle 12:59.

POWER STATION - Questa mattina, ai microfoni diRomaCaffè, trasmissione in onda tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle 8:00 alle 10:00 sulle frequenze di Radio Power Station, è intervenuto Walter Campanile ispiratore e promotore dell’azionariato popolare in casa giallorossa. Queste le dichiarazioni rilasciate durante il suo intervento.



Azionariato popolare, se ne parla da tempo ma a livello di tempistiche previste cosa possiamo dire?

Possiamo dire che tutte o quasi le maggiori e non società europee stanno cambiando rotta puntando con decisione verso l’azionariato popolare. Le tempistiche previste sono più che reali, una speranza di vederlo in atto nel giro di un paio d’anni.

Quali sono le società che già adottano questo metodo?

Oltre alle già rinomate e Real Madrid sempre in Spagna ci sono Osasuna e Atletic Bilbao. Senza contare che anche l’altra squadra di Madrid, vale a dire l’Atletico si sta muovendo verso questo senso.


Il caso più eclatante però sembra quella della squadra tedesca dell’Amburgo?

Esattamente. Dagli ultimi dati che ho riscontrato riguardanti la classifica delle società più ricche al mondo. Dove la Roma si trova posizionata al 12esimo posto appannaggio proprio della compagine tedesca posta un gradino più in alto, il loro metodo deve fungere da esempio per tutti noi ed iniziare a farci riflettere seriamente su questa opportunità.

Cosa vuol dire, si spieghi meglio?

Voglio dire che l’idea da parte dell’Amburgo di un azionariato popolare è datata 1993 con la nascita di quel soggetto giuridico composto da circa 55.000 iscritti e formato da una società di tifosi esterna al club. E a fine anni novanta quando in Germania è entrata in vigore la famosa legge 50% + 1, il Trust dell’Amburgo già attivo come detto dal 1993, ha avviato il processo di cambio di mentalità. La tifoseria ha contribuito con razionalità e amore al progresso del club ed oggi l’Amburgo può vantare delle basi solide per il futuro, proprio quello che oggi cerchiamo di far comprendere a tutti i nostri amici giallorossi.

55.000 iscritti sono un numero elevato di tifosi?

Non voglio fare il megalomane ma per la Roma potrebbero essere molti e molti di più. Se pensiamo che il conta più di 175.000 iscritti, perché la Roma deve essere da meno visto l’amore sproposito dei suoi sostenitori. Magari non subito ma nel giro di un paio d’anni auspico le stesse cifre anche per la “nostra” società.


A proposito della società. Quali sono i rapporto con l’attuale dirigenza?

I rapporti restano buoni anche se i contatti sono stati veramente pochi. Unica cosa vorrei ricordare l’intervento di Montali di un paio di mesi fa che strizzava l’occhio proprio alla nostra iniziativa. Tenendola da conto come una buona proposta per amplificare le nostre doti ma soprattutto quelle della nostra squadra del cuore.

A livello legale esiste qualche impedimento specifico per la realizzazione del progetto?

Devo dire che l’aspetto giuridico legale è l’ultimo dei nostri problemi. Nell’ultima presentazione che abbiamo fatto a Bruxelles (sede del parlamento europeo ndr), ci sono state date garanzie sul nostro operato. Quindi non abbiamo avuto nessun tipo di vincolo in questi ambiti.

Prossimo appuntamento per parlare di azionariato popolare?

Il 21 Aprile per la riunione della costituente. Sperando che il natale di Roma coincida anche con il natale dell’azionariato popolare, soprattutto nella mente e nelle prospettive del popolo giallorosso. E vorrei aggiungere che stiamo ricevendo una serie notevole di domande da altre società italiane di calcio e non visto che, l’azionariato popolare è un modello che può essere applicato al calcio come a tutti gli altri sport. Ed è per questo che stiamo cercando di creare una società di consulting, chiamata Supporter Direct, proprio per aiutare e tutelare tutte quelle amministrazioni che vogliono guardare al futuro. Investendo sull’azionariato popolare.