
Ormai è certo: il Roma Club Testaccio lascerà la sua sede storica di via Giovanni Branca 23 entro fine mese. La conferma è arrivata direttamente dal presidente dell'associazione, Sergio Rosi: « Stiamo già smontando la sede ha detto e tra pochi giorni la libereremo ». Al club è stata assegnata dall'Ater una nuova struttura nella quale trasferirsi, ma il locale che dovrà ospitare i tifosi giallorossi, al momento, non è disponibile perché occupato.
LA NUOVA SEDE Da oltre quarantanni nel cuore della capitale, il Roma Club Testaccio è nato nel 1968 con venti iscritti. La sua prima collocazione è stata nei venti metri quadrati di via Amerigo Vespucci, ma in breve tempo uno dei simboli storici del tifo romanista si è allargato e si è spostato in via Branca. Circa un anno fa è arrivato lo sfratto da parte dei proprietari delle mura, ed è iniziata la ricerca di unaltra sede.
« Quando abbiamo ricevuto lo sfratto ha spiegato Rosi abbiamo cominciato a cercare un'altra sistemazione. Inizialmente c'erano stati proposti dei locali, ma a un costo troppo elevato. Noi ha continuato il presidente del club siamo in quaranta associati, e ci tassiamo mensilmente per far fronte alle spese. Un affitto troppo elevato purtroppo non possiamo permettercelo». Alla fine però è arrivato l'accordo con l'Ater. «Ci è stato assegnato un locale sempre qui a Testaccio, in via Ghiberti, a un costo accessibile per le nostre finanze ha detto Rosi Tuttavia non possiamo ancora andare nella nostra nuova sede perché è occupata da un fabbro. A noi dispiace che lui debba lasciare la struttura, ma non ha titolarità per essere lì e ci auguriamo che le autorità competenti provvedano a liberarla».
UN PUNTO DI RIFERIMENTO Allo stato attuale delle cose, però, la realtà è questa: il Roma Club Testaccio sta per lasciare via Giovanni Branca 23 e rimarrà, almeno per il momento, senza una sede. « Noi ha spiegato Rosi siamo a Testaccio da più di quaranta anni. Molti anziani del quartiere vengono al club durante il giorno a giocare a carte e a parlare di calcio. La domenica guardiamo tutti insieme le partite della Roma. Il rischio, se le cose non dovessero sistemarsi, è che tutto questo finisca, e non lo vogliamo, perché il club, per loro e per noi, è un punto di riferimento e di aggregazione importante all'interno del quartiere».