TOTTI: "Il comportamento di Balotelli? Se l'avessi fatto io erano calci"

04/03/2009 alle 11:46.

CORSPORT - Ecco le parole del capitano della Roma, Francesco Totti, nella sua consueta rubrica all'interno delle pagine del quotidiano romano. «Non voglio commentare le decisio­ni arbitrali, né il comportamento di dirigenti e allenatori perché io sono un calciatore e voglio riferirmi solo ai miei colleghi. Noi calciatori in campo abbiamo un codice comportamenta­le, ce le possiamo dare di santa ra­gione, ma dobbiamo sempre avere ri­spetto dei tifosi avversari. In passato posso aver commesso tanti errori, sia nei confronti di avversari e anche di qualche tifoseria avversaria, ma ho sempre pagato e riconosciuto di aver sbagliato in prima persona. Non si può tollerare che un calciatore gio­vane come Balotelli, che ha grandis­sime qualità tecniche, fisiche e atle­tiche, debba tenere un comportamen­to così brutto nei confronti di compa­gni di squadra, avversari e tifosi.

«Non sono e non voglio essere nello spogliatoio dell’Inter, ma credo che neanche lì Balotelli abbia i comporta­menti giusti. Magari stando a contat­to con grandi uomini come Materaz­zi e Gattuso, se un giorno lo incontre­rà in Nazionale, potrà imparare tan­te cose, soprattutto come ci si com­porta. In campo fanno della grinta e della forza la loro arma migliore, ma sono sempre stati corretti in tutte le situazioni. Mi ha dato fastidio vedere Balotelli avere un comportamento ir­riguardoso con Panucci. Magari se Christian gli fa vedere tutti i trofei che ha vinto in carriera, Balotelli si potrebbe fare una foto ricordo... Personalmente posso anche risultare antipati­co con certi atteggiamen­ti, ma mi sono sempre at­tenuto a queste regole di vita importanti. Ricordo che quando mi sono in­fortunato nel 2006 mi so­no arrivate tantissime te­lefonate, anche da avver­sari con i quali avevo avuto grandissimi scontri in campo. Uno per tutti Stankovic, il quale mi ha testimoniato la sua vici­nanza durante il mio in­fortunio. Queste sono co­se che non posso dimen­ticare. Se io a diciannove anni avessi avuto lo stes­so atteggiamento di Balotelli, i miei compagni di squadra di allora, Cer­vone e Giannini, mi avrebbero preso a calci. Mazzone mi avrebbe dato due schiaffi e a casa avrei preso il resto dai miei genitori. Probabilmente og­gi è un altro calcio, e c’è un’altra ma­niera di educare i giovani».