CORSPORT - Ecco le parole del capitano della Roma, Francesco Totti, nella sua consueta rubrica all'interno delle pagine del quotidiano romano. «Non voglio commentare le decisioni arbitrali, né il comportamento di dirigenti e allenatori perché io sono un calciatore e voglio riferirmi solo ai miei colleghi. Noi calciatori in campo abbiamo un codice comportamentale, ce le possiamo dare di santa ragione, ma dobbiamo sempre avere rispetto dei tifosi avversari. In passato posso aver commesso tanti errori, sia nei confronti di avversari e anche di qualche tifoseria avversaria, ma ho sempre pagato e riconosciuto di aver sbagliato in prima persona. Non si può tollerare che un calciatore giovane come Balotelli, che ha grandissime qualità tecniche, fisiche e atletiche, debba tenere un comportamento così brutto nei confronti di compagni di squadra, avversari e tifosi.
«Non sono e non voglio essere nello spogliatoio dellInter, ma credo che neanche lì Balotelli abbia i comportamenti giusti. Magari stando a contatto con grandi uomini come Materazzi e Gattuso, se un giorno lo incontrerà in Nazionale, potrà imparare tante cose, soprattutto come ci si comporta. In campo fanno della grinta e della forza la loro arma migliore, ma sono sempre stati corretti in tutte le situazioni. Mi ha dato fastidio vedere Balotelli avere un comportamento irriguardoso con Panucci. Magari se Christian gli fa vedere tutti i trofei che ha vinto in carriera, Balotelli si potrebbe fare una foto ricordo... Personalmente posso anche risultare antipatico con certi atteggiamenti, ma mi sono sempre attenuto a queste regole di vita importanti. Ricordo che quando mi sono infortunato nel 2006 mi sono arrivate tantissime telefonate, anche da avversari con i quali avevo avuto grandissimi scontri in campo. Uno per tutti Stankovic, il quale mi ha testimoniato la sua vicinanza durante il mio infortunio. Queste sono cose che non posso dimenticare. Se io a diciannove anni avessi avuto lo stesso atteggiamento di Balotelli, i miei compagni di squadra di allora, Cervone e Giannini, mi avrebbero preso a calci. Mazzone mi avrebbe dato due schiaffi e a casa avrei preso il resto dai miei genitori. Probabilmente oggi è un altro calcio, e cè unaltra maniera di educare i giovani».