Giannini, il Principe operaio

29/12/2008 alle 19:34.

IL MESSAGGERO (FERRETTI) - C’era una volta un principe dai lunghi capelli neri, lo sguardo fiero, un portamento regale (e te credo, sennò che principe era?) e una fascia bianca al braccio. Adesso c’è un allenatore stempiato (parecchio...) e un po’ appesantito, lo sguardo avvelenato e con la propria squadra principescamente in testa alla classifica. Giuseppe Giannini, classe 1964, 318 presenze e 49 reti con la maglia della Roma, alla quinta esperienza in panchina, dopo quelle maturate con Foggia, Sambenedettese, Arges Pitesti in Romania e Massese (19 gare, solo 4 ko), nella splendida Gallipoli sta dimostrando tutto il suo spessore di tecnico. La squadra giallorossa (ovviamente...) è in testa alla classifica del girone B della Prima Divisione, l’ex serie C1, ha già conquistato il titolo di campione d’inverno e ha tutte le carte in regola per puntare alla promozione in Serie B senza passare dai play off. Il che sarebbe un’impresa stratosferica, visto che Gallipoli con i suoi ventunomila abitanti è la città più piccola tra quelle del girone meridionale della terza serie: ventunomila anime contro le quasi 200 mila di Taranto, ad esempio. Senza dimenticare piazze abbondanti come Perugia, Foggia e Pescara. «Scherzando un po’, mi definisco un principe operaio. Il lavoro, il sudore, la fatica non mi spaventano; la passione non manca e, per fortuna, i risultati stanno arrivando. Anzi, considerando anche come sono andate le cose a Massa, stanno continuando ad arrivare. Qui a Gallipoli, però, siamo ancora lontani dal traguardo», racconta Giannini.

Il Gallipoli, presieduto da Vincenzo Barba, deputato del Pdl, in cinque anni è passato dall’Eccellenza pugliese alla terza serie: ha uno stadiolo da circa 5 mila posti, con tribune e strutture varie vecchiotte e usurate. La media degli spettatori è di oltre mille presenze a gara, con donne e bambini che hanno diritto gratuito all’ingresso. Con 34 punti in 17 gare, la squadra di Giannini è, come detto, campione d'inverno del proprio girone, ma anche dell’intera Prima Divisione, visto che la Pro Patria, in testa al girone Nord, ha collezionato un punto in meno. E poi: maggior numero di vittorie interne, sette e un solo pareggio; secondo attacco (29 reti), solo due reti meno dell'Arezzo, secondo in classifica, con sei vittorie e un pareggio conquistati addirittura nei secondi tempi.

In Salento al fianco di Giannini lavorano due ex portieri: Roberto Corti, il suo vice, che ha difeso per parecchie stagioni la porta dell’Ascoli, e Giovanni Cervone, per anni suo compagno nella Roma, che è il dei portieri. Il gruppo (affiatato assai, dicono) è completato da Roberto Masiello, il , figlio dell’ex attaccante della Ternana di qualche anno fa. Il calcio che propone il Principe è legato ad un modulo, il 3-5-2, molto flessibile. E’ capitato più volte, ad esempio, che per esigenze di gara il sistema di base si sia trasformato in un 3-4-1-2 molto aggressivo, tattico ma non privo di fantasia. Difesa sempre a tre, comunque.

«Dicevano che in un campionato duro come la terza serie difendere a tre fosse un rischio, ma i risultati stanno dando ragione a me», spiega Giuseppe.

La rosa giallorossa si sta dimostrando competitiva, a cominciare dalla difesa che ha nel Generoso Rossi un sicuro punto di forza, anche se l’ex under 21 azzurro è un po’ sovrappeso. A centrocampo brilla la stella del fantasista francese Mounard e in attacco ci sono Ginestra e Di Gennaro, 15 reti in due, che danno al Gallipoli forza e tecnica di categoria superiore. «C’è chi sostiene che sia una rosa creata su misura per me, in realtà io ho chiesto soltanto di poter avere Cangi e Bonatti, che avevo conosciuto e apprezzato a Massa, e Mounard, che avevo avuto a Foggia. Giocatori come Ginestra e Di Gennaro, per fare due nomi, li ho trovati qui. Per fortuna...», la chiosa del tecnico.