
GOAL.COM - Oggi esce nelle librerie l'autobiografia di Antonio Cassano, e, dopo le anticipazioni dei giorni scorsi sulle centinaia di donne avute dal barese e i rapporti non proprio facili - eufemismo - con i suoi precedenti allenatori, il Corriere dello Sport diffonde un altro succoso brano, in cui l'attaccante ora alla Sampdoria racconta a modo suo la sua famosa espulsione in Milan-Roma, finale di ritorno della Coppa Italia 2002/03, terminata 2-2.
"Subito dopo il goal del Milan dell'1 a 2 - spiega FantAntonio - Laursen mi ferma, facendomi pure un po' male. Un fallo clamoroso che Rosetti non fischia. Dopo mezza volta che lo mando affanculo viene lì e mi sventola il rosso. Agli altri ovviamente non sarebbe mai successo. Loro glielo possono dire cinquanta volte e non succederà mai niente, lui farà finta di non sentire. Io invece sì, c'ho appiccicata l'etichetta del teppista, io".
"Quel giorno a dire il vero il teppista lo faccio per davvero - continua Cassano - Prima gli spingo il fischietto in bocca, si vede benissimo anche in televisione, e poi gli faccio le corna. Del resto in quel momento era proprio quello che pensavo. Che era un cornuto, uno che usava due pesi e due misure. E che voleva farmi perdere la partita. Con gli anni abbiamo ricostruito il rapporto. Adesso ogni volta che ci vediamo ci salutiamo con affetto ma quel giorno lì, no. Ero fuori di me...".