CALCIOMERCATO.IT - Federico Ricci, in prestito al Crotone con cui ha recentemente conquistato la Serie A, ha rilasciato delle dichiarazioni al portale di calcio mercato, parlando fra le altre cose di un suo eventuale ritorno in giallorosso. Queste le parole del giovane cresciuto nella Primavera della Roma.
Ricci, con il gol messo a segno sabato contro il Latina è arrivato a quota undici in campionato. Potrebbe eguagliare Insigne nel doppia-doppia, essendo a nove assist in campionato...
"Sicuramente sarebbe una cosa bellissima, ci spero e ho due partite per raggiungere questo obiettivo. Ho lavorato tanto in questi anni per raggiungere certi traguardi. Non cambierò mai il mio modo di vedere il calcio: prima c’è il bene della squadra, poi quello personale".
Nella passata stagione non si era visto il miglior Ricci: cosa è cambiato quest’anno? Deve tutto a Juric?
"Secondo me ero un po’ in difficoltà, è stato importante non abbattersi e continuare a lavorare. L’arrivo di Juric è stata una piccola svolta per me: mi ha dato tanta fiducia, anche a livello umano è stato importante. Tutti fattori che sono stati decisamente importanti per la mia crescita come i consigli e il sostegno dei miei compagni. Il Crotone ha davvero un grandissimo gruppo".
E’ diventato l’uomo copertina di questa impresa firmata dal Crotone Ivan Juric. Che tipo di allenatore è?
"E’ uno che non ti fa mai abbassare la guardia, nemmeno negli allenamenti. Pretende sempre che tu dia il massimo, ti carica molto dal punto di vista agonistico. E’ un combattente, cosi come lo era da calciatore ma cura molto i dettagli anche dal punto di vista tecnico, vuole che la squadra esprima un buon calcio".
Nel settore giovanile della Roma era considerato una promessa, aveva già messo in mostra quelle che sono le sue qualità. Questa, però, può essere considerata la stagione della consacrazione?
"Sicuramente è la migliore stagione da quando gioco a pallone. Ho trovato continuità di rendimento, credo di essere migliorato molto nello stare in campo e anche qualcosa dal punto di vista tecnico. Sono molto soddisfatto, dopo tanto lavoro ho raccolto anche i risultati".
Juric le ha anche disegnato un nuovo ruolo…
"Sì, adesso gioco in una posizione più centrale. Meno esterno e più trequartista o seconda punta. Riesco ad accentrarmi e calciare in porta di sinistro, uno dei movimenti che mi riesce meglio".
De Rossi, Stramaccioni e Juric: nella sua giovane carriera ha avuto tanti ottimi allenatori…
"Nel settore giovanile della Roma ho avuto Stramaccioni che mi ha insegnato tanto, così come De Rossi che rimane un simbolo. E’ un tecnico che da anni raggiunge grandi risultati con i ragazzi della Roma. Siamo io che mia fratello Matteo (ora al Pisa ndr), gli dobbiamo molto. Non dimentico Drago, anche se la passata stagione non ho reso al massimo ho tratto degli insegnamenti importanti anche da lui. E’ normale pensare a Juric come l’allenatore con cui ho reso di più, il più importante della mia carriera e lo ringrazio. Come hai sottolineato tu, ho avuto tanti bravi allenatori".
E’ stata una stagione particolare, in molti hanno paragonato la vostra impresa a quella del Leicester. Quando avete iniziato a prendere coscienza di quello che stava succedendo? Quali sono i segreti per arrivare cosi alto nonostante gli obiettivi fossero differenti?
"E’ stato una stagione ricca di sentimenti, unico per questa città. Ci siamo resi un tutt’uno con la maglia, anche nei momenti che eravamo in testa ci rendevamo conto di non essere capiti da tutti. La stessa tifoseria era un po’ diffidente, quasi non riuscisse a credere a quanto stava accadendo. I segreti sono tutti nell’ambizione. Siamo stati tutti uniti e coesi, nel bene e nel male. Quando lotti per qualcosa di così importante, ogni successo diventa meraviglioso, straordinario e ce lo siamo goduti fino all’ultimo. Sono due settimane che siamo travolti da tanto entusiasmo".
Crotone è una città dove ci sono diverse difficoltà, la vostra impresa può essere vista anche con un piccolo riscatto anche sociale?
"Sicuramente sì, è stato un regalo che gli abbiamo fatto. Vedere una città in festa, quasi incredula rimarrà una delle emozioni più forti che mi porterò dietro nella mia vita. Cosi come il mare, vivere in questa città mi ha fatto bene. Vederlo lì, ogni giorno, è stato bellissimo: una sensazione di pace grandissima, io adoro il mare. Essendo una città piccola, poi il rapporto con i tifosi diventa molto diretto: ci conosciamo tutti e ci fanno sentire il loro affetto quotidianamente".
Si parla tanto anche di Budimir, secondo lei è pronto per confermarsi ad alti livelli anche in serie A?
"Secondo me può fare bene anche in Serie A. E’ un attaccante potente dal punto di vista fisico, si muove bene con il fisico. Fa gol ma, soprattutto, si sacrifica molto per la squadra. Corre come un matto, fa un lavoro di sacrificio incredibile".
Nelle scorse settimane l’Anderlecht si è interessato alla sue prestazioni: che effetto le fa essere apprezzato anche all’estero?
"Fa molto piacere, vuol dire che sto facendo le cose per bene. E’ anche uno stimolo a fare meglio, quello sicuramente".
La Roma si coccola i gemelli Ricci, entrambi reduci da una stagione molto positiva: che rapporto ha con suo fratello?
"Ci sentiamo tutti i giorni com’è giusto che sia, siamo davvero molto legati. Io gli auguro di andare in serie B con il Pisa, se lo merita per la stagione che ha fatto. E’ un ragazzo che merita di arrivare a grandi livelli, lavora tutti i giorni per migliorare ed è un tipo che ascolta molto i consigli, anche i miei".
Dei suoi vecchi compagni della Roma chi sente più spesso e qual è stato il giocatore più forte?
"Dico Romagnoli, si sta imponendo come uno dei giovani difensori più forti in assoluto. Già ai tempi del settore giovanile si vedeva che aveva qualità superiori alla media. Poi è un tipo molto ambizioso, attento ai dettagli e con un grande desiderio di migliorarsi. Sarò di parte, perché siamo anche molto amici, ci sentiamo molto spesso".
Lei ha parlato di recente del suo futuro, essendo romano e di proprietà della Roma sogna di tornare in giallorosso: già dalla prossima stagione o crede che sia meglio trovare maggiore continuità di rendimento?
"E’ chiaro che per un ragazzo cresciuto nella Roma e tifoso giallorosso, il sogno è quello di tornare li. Vestire la maglia giallorossa all’Olimpico per me sarebbe una emozione fortissima. Ci penso, non posso negarlo. Detto questo, sono giovane e ho bisogno di giocare con continuità per crescere e migliorare ancora. Roma è il sogno e un obiettivo ma a Crotone sono stato bene, a fine stagione faremo il punto e troveremo la soluzione che accontenterà tutti".
Qual è il suo idolo calcistico?
"Totti, fin da bambino. Crescendo mi sono appassionato anche a tanti esterni d’attacco offensivi ma Totti rimane un modello per me. Da tifoso della Roma il capitano rimane un campione incredibile e un grandissimo uomo".
Ci può spiegare questo amore incredibile che Roma ha verso il suo capitano?
"E’ qualcosa che supera il normale rapporto giocatore-tifoseria. Totti è la Roma, ha regalato negli anni la sua immensa classe alla squadra. Le sue giocate, i suoi gol, la sua grande fedeltà alla maglia sono un esempio più unico che raro. Totti è la Roma".
Adesso, l’obiettivo ultimo da raggiungere è il primo posto davanti al Cagliari?
"Ci proveremo, è il nostro obiettivo e abbiamo due partite difficili da preparare. Ce la metteremo tutta".