Fabio Capello, ex tecnico della Roma oggi selezionatore della nazionale inglese, ha dichirato: Baldini rimarrà in Inghilterra fino al termine delle qualificazioni agli Europei. Il General Manager dell'Inghilterra sarebbe stato scelto da DiBenedetto come prossimo dg giallorosso, ma le parole di Don Fabio sembrerebbero accreditare l'ipotesi di un suo arriva a ottobre.
L'ex allenatore della Roma, club a cui Baldini dovrebbe passare come direttore generale scelto dai nuovi proprietari americani, ha anche fatto un paragone tra gli attuali centrocampisti e il suo modo di interpretare il ruolo: «Cambiasso? Sì, c'è qualche similitudine tra me e lui. Ma più che altro, tra i centrocampisti di oggi, mi riconosco in De Rossi».
«Quando lasciai la Roma per Torino, venivo da quattro anni di panchina giallorossa, e in quelle condizioni o si rivoluziona tutto o si rischia di essere una minestra riscaldata», ha aggiunto Capello, che ha anche rivelato di aver ricevuto in passato «segnali e proposte per la panchina della nazionale azzurra, ma di non aver mai sentito grande trasporto per quell'incarico, mentre da giocatore avrei dato tutto per la maglia azzurra».
«Scelsi l'Inghilterra - ha spiegato Capello - perchè era una sfida più difficile e più stimolante». Il ct della nazionale inglese ha poi parlato di alcuni protagonisti della serie A. «Mazzarri ha portato il Napoli in Champions, ha giocatori molto interessanti e con qualche rinforzo sarà sicuramente molto competitiva anche in Europa. La trattativa con De Laurentiis? La Champions è una vera e propria banca, un moltiplicatore di entrate. Credo che l'allenatore chieda delle garanzie, ma vedrete che alla fine si metteranno d'accordo».
Complimenti ad Allegri, «che ha mostrato coraggio e personalità nelle scelte, e questo i giocatori lo percepiscono subito»: perchè lo scudetto del Milan non è, come detto in una recente intervista, il primo «vero» titolo del dopo Calciopoli, ma il secondo: «Avevo dimenticato che lo scorso anno Roma e Milan erano state competitive. Ma dopo il 2006, sparite Juventus e Milan, non c'era competizione». Poi una frecciata a Montella. «Quando guidavo la Roma, giocavo con Delvecchio, Batistuta, Montella e Totti: e a quei quattro attaccanti dicevo 'uno di voi può rientrare a dare una mano ai centrocampisti?'. Sentirlo ora che nelle interviste dice la stessa cosa delle sue punte, mi fa effetto: ecco, vedi, mi dico, ripete quel che gli chiedevo io...».