Frasca: "Ho fatto una scelta sbagliata"

13/03/2010 alle 18:43.

ROMANEWS.EU - Valerio Frasca non è contento della sua nuova esperienza all'Arezzo dove non riesce a trovare spazio. Questo è un pò il destino di tutti i giovani che lasciano la primavera per cercare spazio in altre squadra per fare esperienza:«Da Roma gli amici mi chiamano e mi dicono: ‘ma che sei andato a fare? È stata una scelta che ho fatto non mi trovavo più bene, non mi sentivo più stimolato nella Primavera. Ma non ho trovato l’ambiente che mi aspettavo. Ho fatto una scelta sbagliata. Qui c’era un portiere titolare, un portiere di esperienza che

E la Roma?

«Della Roma l’unico che mi è stato vicino, che sta vivendo la mia situazione e credo che a fine anno mi valorizzerà è Bruno Conti. Adesso vediamo quello che succederà qui, spero di trovare spazio ma non è facile. Ma a me serve esperienza, e il campionato Primavera è quello che è. Stare lì era diventato inutile».

Quanto ha pesato sulla tua scelta aver visto andare via, in questi mesi, compagni come D’Alessandro, Brosco, Crescenzi e Bertolacci? Adesso state affrontando difficoltà simili…

«Ho sentito Crescenzi, mi ha detto che in otto mesi ha fatto pochissime presenze e tante tribune. D’Alessandro era partito forte ma ora non trova molto spazio. Bertolacci ha fatto due panchine e una presenza da gennaio a oggi. Andare fuori non è facile. Adesso sono anche rimasto fuori dalla nazionale under 19. Domenica si radunano e io non ci sarò. Prima ero sempre stato convocato. Purtroppo ho fatto la scelta sbagliata, mi sono lasciato illudere dalla parole del direttore (Ceravolo, ndr). Mi aveva detto che non era facile ma che sarei stato dentro la squadra. Poi... Il tecnico, il direttore e il dei portieri mi stimano, ma volevano prendermi per il futuro. Io invece volevo giocare subito. Vedremo come finirà…».

In passato invece si era parlato di squadre di altro genere. Lo scorso anno il Chelsea, in autunno il Palermo. Rimpianti?

«Il Chelsea è stata una cosa chiacchierata sui giornali, in realtà c’è stata solo una volta una discussione su questo argomento con un procuratore che ha parlato con mia madre, ma è sfumata subito. Il Palermo invece era una cosa concreta. Anzi, io al 31 gennaio dovevo andare al Palermo. Mi volevano per fare il terzo o addirittura il secondo. Il direttore è calcisticamente innamorato di me. È stata fatta una offerta importante alla Roma di cui non posso dire i dettagli, ma la Roma l’ha rifiutata. Ma ha stima di me, magari a giugno fa un’altra proposta… Io però volevo andare via subito, perché in prima squadra non c’erano possibilità e nella Primavera non volevo restare. Poi con Alberto avevamo un rapporto normale, lui mi dava una maglia, io giocavo. Nulla di particolare. Però volevo andare via. Ho fatto la scelta sbagliata e, soprattutto, nella sessione di mercato sbagliata».

Anche perché entrando in corso d’anno hai trovato gerarchie già chiare.

«Domenica farò la prima panchina. Mi sto allenando bene. Adesso spero di trovare una soluzione a giugno. Perché dopo una carriera giovanile da protagonista stare dietro è dura. Ceravolo disse al mio agente che il progetto su di me era per il futuro ma ci sarebbe stato spazio fin da subito. Invece…»

E nel tuo futuro cosa vedi?

«Adesso spero solo di fare l’europeo con l’under 19. Poi a giugno tornerò a Roma e vedremo cosa fare, se prolungare o meno il contratto (in scadenza il 30 giugno 2012, ndr): qui prendo una cifra che non prendevo a Roma, anche se non mi sono mosso per soldi, ma per fare esperienza. A giugno vedremo, l’Arezzo ha il diritto di riscatto, la Roma di contro riscatto. Non credo che da Trigoria mi lasceranno andare via per poche migliaia di euro».

E se la Roma dovesse riscattarti per tenerti, saresti felice di tornare?

«Tornerei, certo. In prima squadra però non so che spazio possa trovare. La Primavera? Basta!».

E se invece dovesse tornare a farsi avanti il Palermo?

«Roma e Palermo sono due grandi squadre. Al Palermo percepivo la stima di tutti, erano pronti a fare sforzi economici importanti per me nonostante sia un giovane. Alla Roma la vedevo da parte di Bruno Conti e pochi altri. Il progetto-Roma su Frasca, alto un metro e ottantuno, non era un cento per cento. A Palermo erano sicuri a puntare su di me. Sicuri che sarei diventato un vero».

Vuoi dire che non tutti in Italia puntano sui giovani?

«Tutti parlano dei giovani. Poi, nelle società Frasca fa zero presenze, Crescenzi fa zero presenze, Bertolacci fa zero presenze…Uno come Crescenzi, con le sue potenzialità, ha fatto cinque tribune nelle ultime cinque partite. Poi giocano giocatori scarsi e tu devi stare zitto… Purtroppo sei giovane, sei in prestito, le società non hanno interesse a valorizzarti. La Roma in comproprietà non ti fa andare via perché non può permettersi di perderti in prestito. E le strade sono in salita. Qui criticano Petrucci perché è andato a Manchester. Però nel Manchester i giovani giocano. E il Manchester, con in campo Rafael che ha diciotto anni, batte il Milan…».