IL TEMPO (M. DE SANTIS) - Quella che doveva essere la notte della verità diventa un'altra notte da dimenticare. Finisce con la Roma, incapace di vincere dal 27 gennaio, a testa bassa sotto la Sud e con un piede e mezzo fuori dalla Champions. Altro giro, altra mazzata: i tre schiaffi in undici minuti dello Shakhtar gettano altro sale nelle ferite. Il processo può continuare. Niente ritiro e niente esonero di Ranieri, per ora.
L'avvocato difensore Ranieri prosegue la sua tortuosa difesa d'ufficio. «Non era facile interpretare tatticamente questa gara contro una grandissima squadra ma noi, a mio modesto parere, ci siamo riusciti. Siamo stati condannati dagli episodi, non ci siamo mai arresi e abbiamo tirato tirato in porta ventuno volte: più di così non potevamo fare. Non ho niente da rimproverare ai miei ragazzi. Dimissioni? Non ci penso assolutamente. Ritiro? Non ne abbiamo mai parlato». Titoli di coda, con polemichetta, su Borriello. «So quello che ha detto, infatti s'è visto - conclude ironicamente Ranieri - quando è entrato».