As Roma, il difficile addio dei Sensi

05/07/2010 alle 15:53.

IL SOLE 24 ORE (G. DRAGONI) - Non è solo una questione di soldi. O di cuore. È anche una questione politica. Altrimenti perché Rosella Sensi, presidente dell'As Roma e primogenita della famiglia che da 18 anni controlla la squadra di calcio con «i tifosi più tifosi del mondo», sarebbe stata ricevuta sabato a Palazzo Chigi dal sottosegretario Gianni Letta? Un incontro avvenuto 48 ore prima di un appuntamento che potrebbe segnare il passaggio di proprietà della squadra all'Unicredit o l'avvio ufficiale della procedura di vendita del club arrivato secondo nell'ultimo campionato.

 

Malgrado le indiscrezioni su una bozza di accordo preparata dagli avvocati per sfilare la Roma alla famiglia Sensi, c'è molta incertezza sull'esito dell'udienza di oggi 5 luglio davanti al collegio arbitrale, investito della controversia tra la banca di Alessandro Profumo (per inciso, interista) e i Sensi. Rosella, 38 anni, è sempre riluttante a firmare la resa e a cedere il controllo della Magica a Unicredit. La banca ha ereditato dalla fusione con l'ex Capitalia di Cesare Geronzi (oggi presidente delle Generali, accreditato di simpatie per la Lazio) un credito verso la Compagnia Italpetroli, il contenitore degli affari della famiglia Sensi, che ha assunto dimensioni insostenibili, oggi sarebbero 325 milioni di euro, per le fragili spalle del gruppo, fatto di immobili, depositi petroliferi e pallone. Altri 80 milioni il gruppo li deve al Monte dei Paschi di Siena.

Unicredit è già proprietaria del 49% di Italpetroli, dentro la quale c'è il 67% della Roma, e secondo la bozza di intesa si prenderebbe anche il 51% ora della famiglia Sensi, diventando così proprietaria del destino della Magica, che la banca metterebbe subito in vendita, attraverso un consulente finanziario che sarebbe banca Rothschild. Secondo indiscrezioni, con questo schema di accordo verrebbero azzerati gli oltre 400 milioni di debiti della famiglia Sensi, sia verso Unicredit sia verso Mps, mentre alle tre sorelle Sensi resterebbero l'immobile di prestigio sede del gruppo, Villa Pacelli sull'Aurelia vicino al Vaticano, alcuni alberghi per un valore di almeno 30 milioni.

Questo schema d'accordo non confermato da fonti ufficiali, non ha però valore se non c'è la firma di Rosella Sensi e delle due sorelle, eredi della fortuna di papà Franco. E la visita di Rosella a Gianni Letta dà la sensazione di una resistenza all'affondo di Unicredit. La banca, se non ci sarà un"intesa, potrebbe sollecitare una richiesta di fallimento di Italpetroli, in grave crisi di liquidità.