LAROMA24.IT - Quello di domenica prossima contro la Sampdoria non sarà lesordio assoluto di Aurelio Andreazzoli come primo allenatore. Nel 1995-96 ha guidato la squadra delle sua città, la Massese, nel campionato di Serie C1. Quella fu la prima esperienza di Aurelio come allenatore titolare tra i professionisti.
Renzo Birarda era uno dei centrocampisti di quella squadra che annoverava tra le sue fila, tra gli altri, il bomber Giacomo Lorenzini, Carlo Sassarini e Ciro Di Nicolantonio. Da lui ci siamo fatti raccontare lallenatore e luomo Andreazzoli.
Che ricordo ha di Aurelio, come allenatore e come uomo?
Lo ricordo come un allenatore molto preparato, una persona umile, seria e con le idee chiare. Veniva dalla primavera della Lucchese e, quindi, era molto bravo didatticamente. Bisogna considerare che quelli erano i primi anni del gioco a zona.
Come giocava quella Massese?
Il sistema di gioco adottato era il 4-3-3. Molto dinamico, con inserimenti esterni dei centrocampisti e tagli. Quello che ci insegnava Aurelio ai tempi era un modo nuovo di giocare, molto offensivo. La caratteristica del suo modo di lavorare era la cura nei particolari delle palle inattive con diverse varianti e lo schieramento a zona sia da corner che da punizione laterale. E un tipo di situazione che studiava meticolosamente, quellanno non abbiamo subito gol su azione da calcio dangolo per ben 18 partite
Come lo vede sulla panchina della Roma?
Domanda da un milione di dollari. Innanzitutto è da molti anni alla Roma, quindi conosce molto bene lambiente e i giocatori: questo è un punto a suo vantaggio per la fase iniziale. Come detto è molto preparato e bravo nella gestione. Secondo me molto dipenderà dalla voglia dei giocatori di mettersi in gioco e di assumersi le proprie responsabilità. Il mister dovrà essere bravo a toccare i tasti giusti con i calciatori a sua disposizione. Non credo che abbia intenzione di stravolgere tatticamente la squadra. La Roma ha una rosa di grandi qualità tecniche e, con qualche piccola correzione tattica, soprattutto per quanto riguarda la fase difensiva, può dire la sua per il terzo posto. Auguro al mister il meglio, come si merita. Dopo tanto lavoro oscuro (anche se apprezzato) finalmente si accendono per lui le luci della ribalta.
Emanuele Giulianelli (@EmaGiulianelli)