Roma, che botta

08/05/2013 alle 10:32.

GASPORT (C. ZUCCHELLI) - Chi li capisce è bravo. Probabilmente non farà in tempo neppure Aurelio Andreazzoli, che chiuderà la sua avventura da capo allenatore senza aver trovato la medicina. Viene inevitabilmente da pensare, allora, che quella della Roma sia una malattia cronica, inguaribile. Schizofrenia

Autogestione Se ne vanno tutti a testa bassa, con il pubblico che fischia troppo poco e nessuno che ha il coraggio di chiedere scusa. Pensi di averle viste tutte: invece il Chievo fa girotondo e si tira l’acqua in mezzo al campo mentre la Roma l’acqua, contenuta in una bottiglietta accanto alla panchina, la scaglia coi piedi di Tachtsidis, ultimo ad abbandonare il terreno di gioco. In zona mista i giocatori passano senza la minima voglia di parlare, proporzionale a quella di regalare delusioni alla gente. Poi si scopre che dietro c’è una scelta, fatta dalla squadra dopo che l’ufficio stampa aveva chiesto a qualcuno di dire qualche parola: nessuno apre bocca, nonostante i patti fossero quelli di mandare almeno un giocatore davanti alle telecamere. Le uniche parole, oltre a quelle di Andreazzoli, sono quelle del Franco Baldini: «Non c’è un vero silenzio stampa— precisa —.I giocatori erano molto delusi e non avevano spirito per l’ennesima occasione persa, ma non c’è stata alcuna indicazione al silenzio da parte nostra».

Verso Milano Così quella di San Siro, che con i tre punti di ieri poteva essere quasi una trasferta jolly, diventa fondamentale per l’Europa League: con gli impegni di Udinese e Lazio, oltretutto, la Roma rischia di scivolare al settimo posto. A Milano torneranno (al posto di Piris, che ha lasciato il campo per un colpo in testa) e Balzaretti, che ieri mattina era a Trigoria ad allenarsi con Stekelenburg (il non è detto che recuperi). Scontato anche il rientro dal 1’ di Lamela, che all’andata al Milan fece due gol. Numeri Chiusura con una statistica: un punto nelle ultime tre partite contro il Chievo (che non vinceva a Roma da 10 anni) e nessun gol fatto. Se a maggio scorso era stata colpa del diluvio e a dicembre della nebbia, stavolta che cos’era? Il polline?