ROMA-LAZIO: le pagelle

08/04/2013 alle 23:41.

Non usciva dal 2007 sul derby di Roma, il risultato che non esiste secondo la definizione di pareggio di Edson Arantes do Nascimento, che scrisse la storia da Pelè. Soprattutto in quella che era diventata la partita del giudizio, l'1-1 dell'Olimpico lascia un senso d'incompiuto, forse il più idoneo per escrivere la Roma attuale.

STEKELENBURG 6 - Hernanes lo mette al tappeto due volte, su una è il vantaggio laziale, sull'altra è il fischio della riscossa romanista. Fa il proprio dovere su Lulic e Candreva, il resto lo guarda, avvolto da un'ombra di insicurezza.    

5.5 - Il derby non ha sorprese per il greco che arriva al debutto preparato. Però è una candela che si affievolisce minuto dopo minuto, fino a passare l'ultima mezz'ora a bordo vasca.

MARQUINHOS 5 - Dimostra fattezze umane nella serata meno adatta. Per due volte abbassa rischiosamente il corpo per stoppare un pallone: una volta si salva, un'altra causa un rigore che poteva mandare la Roma all'inferno. Peccati di gioventù.

6 - Quando su un difensore non c'è nulla da ricordare, significa che il compito è stato portato a termine.

MARQUINHO 6 - Mescola senza soluzione di continuità cose discrete ed altre meno. Tra le prime anche il merito di mandare Biava per primo sotto la doccia, tra le seconde qualche spazio di troppo lasciato a Candreva.   

BRADLEY 6 - Calma olimpica in ogni situazione, davanti al Presidente connazionale difende adeguatamente il made in Usa. 

5 - Parte in guardia, poi appena si scopre s'infortuna. E da lì è un conto alla rovescia fino alla sostituzione. DAL 53' 5.5 - Più importante la mossa di Andreazzoli che l'effettivo apporto dell'attaccante. Se non altro, permette ai vicini di ritrovare una posizione più comoda mentre lui intrattiene la difesa laziale.

5.5 - La frenesia da derby gli confonde le idee. Sbaglia appoggi e tempi, fino a quando potrebbe cambiare la storia dell'incontro ma, per due volte, sbaglia. DAL 73' DODO' SV - 20 minuti per farsi rimpiangere. Poi di corsa nella campana di vetro. 

5.5 - Pochi spazi offerti dai laziali e ancora meno palloni dai compagni nel primo tempo. Nella ripresa la Roma si rimodella e torna in sé, guadagnandosi il rigore del pareggio. Doubleface come la giacca di Pallotta: da 5 fino al 45', come l'idea del Presidente per l'interno; poco più che sufficiente nella ripresa come la fantasia esterna del capo presidenziale. 

LAMELA 5.5 - Affronta il match con spirito argentino, gettandosi tra le gambe degli avversari prima di imbarazzarli palla al piede. Quando scocca la sua ora, però, fa la cosa più difficile, come spesso gli accade, e spedisce la sfera oltre la traversa da due passi.  

TOTTI 7 - Prende in braccio, più che per mano, una Roma impaurita. L'asciuga, la coccola, infine la rimette in campo segnando il pareggio e l'aggancio a Da Costa e Delvecchio che avevano intuito l'andazzo e, per questo, raccolto le ultime cose prima del match. Come sempre e per sempre, sopra a tutti.

ANDREAZZOLI 5.5 - Si ispira alla viabilità della capitale per progettare la formazione e i tre centrocampisti, più , oltre a e Lamela al centro, creano ingorghi difficili da risolvere. Poi nel secondo tempo inserisce a fare spartitraffico e col la Roma scorre più veloce, fino ad arrivare in tempo per il pareggio.  

 

A.S.