INTER-ROMA: le pagelle

17/04/2013 alle 23:36.

Sarà Roma-Lazio la finale di Coppa Italia. E l'importanza dell'obiettivo raggiunto annulla i discorsi su una prestazione a due facce della squadra di Andreazzoli: sul punto dell'auto-distruzione nel primo tempo, salvo ripensarci nell'intervallo quando raggiunge, sorpassa e infine giocherella con ciò che avanzava dell'Inter.

 

STEKELENBURG 6 – Primo tempo di ansia perché l'Inter c'è e si fa sentire, anche se di lavoro per l'olandese ne produce poco. Dagli spogliatoi però riesce solo la Roma e l'inattività gioca brutti scherzi, tanto che Alvarez segna senza meritarlo.

6.5 – Passati gli imbarazzi dei primi 45', si riprende la sufficienza nella ripresa, fino ad andare oltre i propri compiti con un gol che ha il solo difetto di cominciare a sgualcire lo stomaco dei romanisti, aprendo l'attesa per il derby finale.

MARQUINHOS 6 – Rocchi smania, si muove, si agita, taglia, cuce e quant'altro. Marquinhos lo lascia fare per un po', prima di togliergli il giocattolo sul più bello e riconsegnarlo ai compagni.

6 – Sulla corsia destra interista si balla nel primo tempo, grazie soprattutto all'apporto controproducente di Marquinho. Dal 46' è un'altra partita e al brasiliano basta supervisionare la zona.

MARQUINHO 5.5 – Dalla sua parte Jonathan e Alvarez fanno suonare l'allarme per tre quarti d'ora. Fuori ruolo e posizione ma per fortuna della Roma la tempesta dura un tempo, poi l'Inter non ne ha più e lui trasloca in zone più rassicuranti.

BRADLEY 6 – Non si vede e non si sente per un tempo, in linea con i compagni. Fa da comprimario, come natura gli impone, nella rimonta e alla fine c'è sufficienza anche per l'americano.

6 – Il tentativo di ribellarsi alla prestazione informe dei giallorossi si nota quando esce dalla trincea per cercare il pallone in solitaria. Poi si volta e vede la nebbia. Sbraccia ma nessuno risponde. Il copione cambia nella ripresa ed il sangue scorre più fluido nelle vene del centrocampista.

5.5 – Ha la sfortuna di prendere parte solo al lato oscuro della partita, nel quale finisce inghiottito nonostante provi a dimenarsi. DAL 46' BALZARETTI 6.5 - Il suo ingresso rimette le cose al posto giusto. E questo è già un successo, che diventa trionfo con l'assist dell'1-2 di .

LAMELA 7 – Gli si rimprovera la continuità. Prego: dopo il gioiello di Torino, replica a San Siro con l'assist che farà finire sotto gli schiaffi d'esultanza dei compagni. Nel confronto con Alvarez, fa arrossire il nerazzurro. DAL 76' TADDEI SV - Entra per evitare che debba rifarlo in finale, vista la diffida di Lamela.

TOTTI 7 – Cerca insistentemente la posizione corretta senza successo. Poi torna al centro dell'universo giallorosso e tutto prende una nuova forma. Ricompone la Roma pezzo dopo pezzo, la rimette in piedi e, infine, le indica dov'è la strada per la finale.

7.5 – Nell'epoca del “finto nueve”, dei centravanti mascherato, lui è un pezzo retrò che andrà sempre di moda: attaccante autentico che resiste al primo tempo avaro e si prende la doppia ricompensa appena ne ha l'opportunità. Dalla "sua" partita, nasce la finale di tutti. DAL 70' DODO' 6 - Rivederlo così spesso mette di buon umore.

ANDREAZZOLI 6.5 – “Sarà la partita di ”. 1-0 per il tecnico romanista e le sue sensazioni. Sulla lavagna tattica, però, Stramaccioni pareggia i conti evidenziando tutti i limiti romanisti per un tempo. Ma in finale ci andrà il più esperto che adesso può riaprire la bacheca romanista e sconfinare oltre la proverbiale normalità.

Mirko Bussi