Tre giorni dopo, Roma-Inter non è cambiata di molto. Dei giallorossi il primo tempo, come domenica scorsa, stavolta capaci di portare al plurale le marcature, prima di regalare al 45', in linea con la trama di campionato, la rete che tiene in bilico la qualificazione. La notizia migliore, nell'economia della doppia sfida, è la squalifica di Guarin per il ritorno. E considerata la condizione fisica dei giallorossi, la scelta di rimandare ad aprile la seconda sfida, assomiglia ad una boccata d'ossigeno.
STEKELENBURG 6,5 - Sei turni passati in panchina a leggere e sottolineare il 'Manuale del portiere secondo Zeman'. Così, si traveste da Goicoechea (!) e si mostra preparato inanellando due uscite su Palacio, una addirittura fuori dall'area. E non è tutto: rimette subito in gioco il pallone come da dettami del tecnico. Basterà?
PIRIS 6,5 - L'arrivo di Torosidis fa bene soprattutto a lui. Questione di carattere: il paraguaiano si mette i gradi di titolare destro tra i denti con due assist fatti su misura per Florenzi prima e Destro poi.
BURDISSO 6 - Sul gol ha la sfortuna di marcare Palacio e, di conseguenza, si addossa la colpa della disattenzione generale. Marquinhos gli pulisce un paio di sbavature coprendogli le spalle, ma nel complesso mantiene la sufficienza.
MARCOS 6,5 - Ripetutamente il migliore del reparto, tanto che vista l'età potrebbe portarsi i compiti di scuola sul 'lavoro'. E nella mezz'ora senza di lui, l'Inter prende coraggio e trova porte aperte. DAL 60' CASTAN 6 - Privo dei superpoteri di Marquinhos, lo rimpiazza con un ottimo senso della posizione.
BALZARETTI 5,5 - Deve confrontarsi con Guarin, che rischia di stritolarlo. Dura un tempo, poi la stanchezza e le incursioni a turno del colombiano e di Alvarez lo sfiniscono, per fortuna senza irreparabili conseguenze. Cercasi controfigura.
BRADLEY 6 - Alza il pressing in concerto con Florenzi nella prima parte di gara e l'Inter, per venti minuti, fatica a superare la metà campo. Si appanna nel secondo tempo finendo più vicino a Tachtsidis.
TACHTSIDIS 5 - Gioca con l'orologio al polso, dando l'idea di aspettare solo che la partita finisca senza che la sua posizione si aggravi ulteriormente. Nonostante l'abbraccio "telematico" di Totti, il greco è intrappolato nella paura di sbagliare. E la colpa è anche di chi gli ha favorito questo clima.
FLORENZI 6,5 - E' il motore romanista per tutto il primo tempo, segnando anche un gol pregevole di testa, in più soccorre Balzaretti alle prese con Guarin. Nell'intervista tra un tempo e l'altro fatica a comporre le frasi per l'affanno e nel secondo tempo si spegne lentamente. DAL 77' PERROTTA SV - Ci mette il piede ribattendo il tiro di Alvarez da distanza preoccupante.
LAMELA 4.5 - Dalla sua parte trova Juan Jesus, personaggio non proprio cordiale nei modi. Però il talento brillante dell'argentino finisce brutalmente nell'oblio della prevedibilità: il piede utilizzato è sempre lo stesso, la finta scelta anche, così come la posizione di partenza. E alla fine si contano più "calci" di stizza che al pallone.
DESTRO 6,5 - Non arriva dall'opera di Parigi per coordinazione ed eleganza, però la torsione di testa che regala il 2-0 alla Roma è da attaccante vero.
TOTTI 5,5 - Inizia a sinistra, poi converge al centro per unire la sua qualità alle corse di Bradley e Florenzi. Passa anche a destra, nella speranza di trovare una porzione di campo che lo ispiri. Ma la luna di stasera non è delle migliori e la sua classe pura sembra annacquata dalla stanchezza della 20esima presenza stagionale. DALL'85' MARQUINHO SV - Il brasiliano dopo due settimane dietro la lavagna torna al proprio ruolo di dodicesimo uomo.
ZEMAN 6 - Rispetto a tre giorni fa, dà maggiore ascolto all'avversario, studiando una gabbia dove contenere un Guarin bestiale. Nella ripresa, però, impiega troppo tempo a regalare nuovi polmoni al centrocampo.
Adriano Serafini