I ritorni di Stekelenburg, Burdisso, De Rossi; la prima da titolare per Nico Lopez, quella assoluta per Romagnoli. Una Roma che parla 8 lingue diverse rifila tre gol all'Atalanta conquistando i quarti di finale di Coppa Italia e dimostrando che rispetto al 2-0 di due mesi fa molto, se non tutto, è cambiato.
STEKELENBURG 7 - Si ripresenta dopo 6 gare e mezzo e ritrova un'altra Roma, chiudendo imbattuto per la seconda volta in stagione, ancora contro l'Atalanta. E il merito è anche suo con due interventi densi solo di sostanza. In più lancia un messaggio chiaro: il pallone fra i piedi non scotta neanche a lui.
PIRIS 7 - Il bello della Coppa Italia, se c'è, è anche quello di permettere al terzino di sfiorare il gol con un sinistro a giro, infliggere un tunnel ad un avversario ed esibirsi in un colpo di tacco. Dettagli immersi in un mare di discese.
BURDISSO 6 - Leggera ansia da prestazione e un paio di situazioni compicate da difetti di comunicazione con Stekelenburg. Il resto viene vissuto col solito muso duro.
ROMAGNOLI 6,5 - Trova spazio anche il più giovane della rosa (classe '95, vale la pena ricordarlo). Supera ampiamente l'esame d'ammissione nel calcio dei grandi.
BALZARETTI 6 - Davanti gli manca l'appoggio che lo rende il terzino più invidiato della Serie A e così dimezza le sovrapposizioni. Dal 75' DODO' 6 - Un quarto d'ora in cui regala un altro trailer delle proprie qualità.
DE ROSSI 6 - Tra i più attesi per via del curriculum e di una inaspettata precarietà. Rispetto a Tachtsidis, il centrocampo è molto più basso con lui, anche se questo per Burdisso e compagni non è una cattiva notizia.
BRADLEY 6 - L'impassibile americano non scompone i muscoli facciali neanche quando Carmona tenta invano di provocarlo. Forse Osvaldo dovrebbe passare più tempo con lui.
PJANIC 7,5 - Interpreta il calcio con l'armonia di un'artista. Prima segna il terzo gol stagionale per il quale dovrà aggiungere Consigli alla lista delle persone a cui fare un regalo a Natale, poi si prende il pacchetto di maggioranza dell'azione che porta Destro al gol. Tutto con una semplicità imbarazzante.
NICO LOPEZ 6 - Premessa: è un diciannovenne proveniente dall'altra parte del mondo. Inevitabilmente con quella presentazione col Catania incolla su di lui gli occhi dei romanisti. Vince la timidezza con un primo tempo fatto di retropassaggi, nel secondo tempo, da attaccante libero, si scioglie di più.
OSVALDO 5 - Comincia con una rabona. Poi un tacco tira l'altro, fino al tocchetto che porta al 2-0 ancora con la complicità di Consigli. Torna in cronaca per una gomitata plateale quanto inutile a Matheu che riaccende la partita.
DESTRO 6,5 - Scatta, taglia, si propone, fa un assist, segna. Non è un cigno esteticamente, spesso si ritrova spalle alla porta colpevolmente ma dà l'idea che se potesse dormirebbe all'Olimpico. DAL 61' MARQUINHO 6 - Mezzora al posto dell'ex Siena. Si piazza a sinistra chiudendo il 4-4-1 finale, manca il 4-0 vanificando la discesa di Dodò.
Mirko Bussi