Il Bologna di Malesani

22/02/2011 alle 19:09.

LAROMA24.IT – L'avventura di Vincenzo Montella sulla panchina della Roma partirà dai 74 minuti da disputare a Bologna, nel recupero della gara sospesa per neve lo scorso 30 gennaio. Proprio i rossoblù, in parte, sono stati gli artefici del momento migliore della stagione dei giallorossi, ma anche dell'attuale momento di crisi.

LA SOCIETA’ – In questa annata la preoccupazione maggiore per i supporters rossoblù ha riguardato, più che il calcio giocato, la caotica situazione dei vertici del . Le vicissitudini della società, andata molto vicina al secondo fallimento in 102 anni di storia, sono di stretta attualità. Non sembra esserci pace per il , visto che si sono alternati ben cinque presidenti in tre anni. Prima Alfredo Cazzola, patron del Motorshow che ha avuto il merito di conquistare la promozione nel 2007/2008 dopo quattro stagioni di purgatorio in B. Nel settembre del 2008 il controllo del club passa al socio di minoranza Renzo Menarini, con la figlia Francesca che assume la carica di presidente, diventando così la seconda donna (dopo Rosella Sensi) alla guida di una società della massima serie. Nell’estate del 2010 i Menarini cedono la quota di maggioranza all’imprenditore sardo Sergio Porcedda. E da allora iniziano i guai societari: bilancio in rosso, stipendi non pagati e relativa penalizzazione di tre punti, una collezione di deferimenti e guerra aperta con la tifoseria. Quello che resta è storia recente: a dicembre Porcedda lascia la successione a una cordata di imprenditori guidata da Massimo Zanetti. L’interregno del patron della Segafredo dura poco, giusto il tempo di nominare Gianni Morandi presidente onorario; poi, forse spaventato dai conti in rosso della società, fa le valigie insieme all’amministratore delegato Luca Baraldi. La carica di presidente è stata assunta ad interim da Marco Pavignani.

L’ALLENATORE – Così come si sono alternati cinque presidenti all’ombra delle due torri, altrettanti sono stati i tecnici alla guida dei rossoblù nelle ultime tre stagioni. L’ultimo in ordine di apparizione è Alberto Malesani, chiamato da Porcedda a sostituire Franco Colomba, esonerato alla vigila della prima di campionato contro l’Inter. Nato a Verona nel 1954, Malesani si fa notare per le buone prestazioni alla guida del Chievo in Serie B nella prima metà negli anni Novanta. Il salto di categoria è però vicino. Prima un anno a Firenze nel 1997/98, poi tre stagioni al Parma di Tanzi in cui vince una Coppa Italia e una Coppa Uefa nel 1999, che resta l’ultimo successo italiano nella “sorella minore” della , e una Supercoppa Italiana nella stagione successiva. In seguito non riuscirà a ripetersi, con esperienze poco durature sulle panchine di Modena, Udinese, Empoli e Panathinaikos. Lo scorso anno ha fatto ritorno nella massima serie, precisamente sulla panchina del Siena, sfiorando la salvezza. Allenatore arcigno e spesso incline alla polemica, nei primi anni in Serie A si fece notare soprattutto per le sue esultanze particolarmente accese e invise ai tifosi avversari; come quando, da allenatore del Verona, nel derby della Scala del 2001 corse a festeggiare la vittoria sotto la curva dell’Hellas, nonostante i suoi trascorsi sulla panchina del Chievo. Nella sua esperienza bolognese sta facendo bene, nonostante il marasma societario che ha penalizzato l'andamento della squadra. A quota 32 punti, i felsinei distanziano le principali concorrenti per la salvezza e senza la penalizzazione sarebbero a sole 6 lunghezze dalla zona Uefa.

LA SQUADRA – Con sette scudetti e due Coppe Italia in bacheca, il è uno dei club più titolati della Serie A. Ma sono lontani i tempi di quello "squadrone" che faceva “tremare il mondo”, capace di vincere quattro tricolori tra il 1936 e il 1941. Altrettanto lontani i tempi dello squadra che giocava “come in Paradiso”, dei vari Bulgarelli e Nielsen, con in panchina che guidò gli emiliani alla conquista dell’ultimo scudetto (datato 1963-64) Ma appartiene al passato anche il di Gazzoni Frascara, che passò in pochi anni dalla C1 alla lotta per un posto in Europa, capace di raggiungere le semifinali della Coppa Uefa nel ‘99 e di sfiorare la zona nel 2002.  Dal ritorno in Serie A l’organico rossoblù ha conquistato due sofferte salvezze consecutive e anche quest’anno non sembra in grado di lottare per obiettivi più prestigiosi

Per quanto riguarda gli squalificati, la sfida di domani ripartirà con le stesse sanzioni che erano valide tre settimane fa. Un handicap per il , uscito decimato dalla sfida contro la Lazio a causa del parapiglia innescato nel finale da Zarate. Mancheranno gli squalificati Portanova, Perez e Moras, ma rispetto allo scorso 30 gennaio Malesani ha recuperato Ramirez. Il tecnico dei felsinei nell’arco del campionato ha adottato diverse soluzioni di gioco, prediligendo il più delle volte un 4-3-2-1 ma adottando nelle ultime giornate uno schieramento con due punte e un unico trequartista. Pur senza tre titolari, Malesani potrà contare su giocatori fondamentali. In primo luogo Marco Di Vaio, bomber di razza che nonostante l’età non ha certo perso il fiuto per il gol, andando a segno già 14 volte in questa stagione e autore di una doppietta nella gara d'andata che permise il pareggio dei bolognesi, gelando un'Olimpico pronto a festeggiare la prima vittoria della stagione. Altri elementi importanti dello scacchiere di Malesani sono Emiliano Viviano, titolare nelle ultime apparizioni della Nazionale di Prandelli, e Miguel Britos, difensore uruguagio che piace a molti club di serie A. I principali dubbi per la gara con la Roma riguardano soprattutto la difesa, nella quale potrebbero rientrare Cherubin, Rubin ed Esposito. Maggiori le soluzioni a centrocampo, dove il tecnico veronese potrà affidersi all’esperienza di Mudingayi e ai giovani Della Rocca e Ekdal, mentre in attacco il tecnico modenese potrà schierare il recuperato Ramirez  sulla trequarti e Meggiorini in avanti ad affiancare Di Vaio

QUASI UN DERBY – Pochi gli ex da entrambe le parti. Sulla sponda giallorossa c’è Matteo Brighi, che in maglia rossoblù ha disputato la stagione 2001-2002 collezionando 32 presenze; dall’altra parte troviamo Cristiano Lupatelli, secondo nell’anno dello scudetto giallorosso e attualmente riserva di Viviano; trascorsi in giallorosso anche per Ezio Sella, vice di Malesani che ha allenato in passato le giovanili della Roma, dagli Allievi alla Primavera, fino ad arrivare sulla panchina della prima squadra per qualche mese nel '96-97 (in coppia con il Barone Nils Liedholm). Sempre nelle giovanili giallorosse è cresciuto il difensore Daniele Portanova (fermato dal Giudice Sportivo), di dichiarata fede laziale. E proprio la gara con il sarà quasi un derby per i giallorossi. Sono ben tre infatti i giocatori felsinei che in passato hanno vestito la maglia biancoceleste (Di Vaio, Mudingayi e Mutarelli). Quanto basta per aggiungere un po’ di pepe a una sfida che la Roma dovrà necessariamente vincere per rialzare la testa e puntare all'Europa.

 

Daniele De Angelis