Il Fotogramma

17/04/2010 alle 11:57.

IL ROMANISTA (P.MARCACCI) - Forse dipende dal fatto che la nube del vulcano Fimmvorduhals si sta avvicinando alle nostre latitudini, generando comportamenti anomali e stravolgendo la fisionomia usuale delle cose, in una serata in cui ci ritroviamo a lamentarci per una trattenuta in area che allunga la maglia di Cannavaro o a pensare che sarebbe stato meglio tenere in campo Del Piero. Fatto sta che tutto è poco consueto,

Neppure lui sembra il solito, soprattutto perché fa in modo di ridurre le inquadrature in suo favore; addirittura, l’espressione impiegatizio- catastale di Zaccheroni si guadagna più primi piani, per almeno due terzi di partita. Cappotto e camicia, un filo di pancetta più prominente del solito, quasi un anticipo di english breakfast o chocolate y churros madrileni, espressione incupita da tutto il brutto che la partita riesce a tirar fuori.

Fino al 75’, con la maniscalca e sgraziata che in un modo o nell’altro riesce a fare da bodyguard allo 0-0: sale in piedi sul flipper, evita il tilt dei rimpalli, si prende il bonus dell’estetica. Da quel momento in poi ricomincia a studiarsi le pose, a cominciare da quella dell’entusiasmo per il “golaço”: è una faccia tipica da“1-0 per me”, non per l’Inter, perché da lì in poi ricomincia lo stillicidio degli sguardi alla telecamera e delle facce studiate a tavolino, persino quella della finta preoccupazione per la punizione da calciotto di Diego, che Julio Cesar agguanta come un frisbee.

Però l’abbiamo visto preoccupato, poco in vena, persino spettinato, nel sale e pepe dei pensieri che gli sussurrano . Chissà che anche questo non sia un segno o, meglio, un segnale involontario, nella serata in cui si riprende quarantasei ore di primato. Adesso tocca a noi moltiplicargli le rughe d’espressione, spegnergli per un po’ la telecamera.