Roma, Allegri ma non troppo

23/04/2013 alle 09:37.

IL MESSAGGERO (U. TRANI) - Si ricomincia. Da zero o quasi. Archiviata (in anticipo) anche la gestione tecnica di Aurelio Andreazzoli, con l’intervento calibrato del ds Walter Sabatini, abile come sempre a miscelare garbo e furore, la Roma deve volta

L’IDENTIKIT

Detto e fatto: ieri mattina a Trigoria, vertice dello staff dirigenziale al completo proprio per affrontare la questione allenatore. Baldini, e si stanno convincendo che la Roma, in panchina, ha bisogno di un leader più che un tecnico. Un uomo di carisma e di personalità. Uno che sappia dirigere in campo e in società. Un accentratore e un decisionista. Uno e basta. Ormai si prende come esempio Josè Mourinho. Solo come esempio. Perché questa società, da considerare neonata, non ha ancora la stabilità per reggere l’urto, economico e mediatico, del portoghese del Real Madrid. Il club giallorosso è ai primi passi e non è ancora in grado di fare uno sforzo del genere. Basta, però, rileggere le dichiarazioni di , dopo il pari con il , per capire come il carattere venga prima del gioco: «Bisogna mettere in campo qualcosa di più dal punto di vista nervoso. Le nostre qualità a volte non servono, serve anche altro». Il riferimento è ai giocatori, ai quali il ds si dedicherà personalmente nelle prossime ore, ma pure a chi deve trasmettere loro lo spirito di appartenenza. Che oggi proprio non c’è nel dna della Roma.

ALLEGRI RESTA IN POLE

Le varie anime del management giallorosso, spesso in contrasto tra loro, convergono da ottobre su Massimiliano Allegri. Il tecnico del Milan ha la statura del leader. Svezzato dal club rossonero, sa come imporsi nello spogliatoio con i giocatori e in ufficio con i dirigenti. Ha l’autorità per affrontare la squadra, eliminando chi è fuori dal coro, e la società, indirizzandola sul mercato. Baldini è convinto, abbastanza, anche perché il suo vice Massara conosce bene Allegri che, pur avendo ancora un anno di contratto con il Milan, già pensa alla Roma (il gradimento l’ha dato da tempo), affascinato dal progetto e da parte dell’organico. E soprattutto stanco delle critiche di Berlusconi.

GLI ALTRI CANDIDATI

, però, preferisce
Manuel Pellegrini, il cileno del Malaga che sa far crescere anche giocatori non di prima fascia. Ma la pista straniera perde quota: non si può perdere altro tempo, dopo gli errori in queste due stagioni, per far ambientare un allenatore che viene dall’estero. Nella rosa dei nomi rimane Walter Mazzarri. Il tecnico del si fa corteggiare: l’avventura in giallorosso lo attira parecchio. Seguito da qualche mese Eusebio Di Francesco: sta lavorando bene con il Sassuolo.