Roma, volo a bassa quota

27/11/2012 alle 09:47.

LEGGO (F. BALZANI) - Sei punti, zero gol subiti e una classifica meno ostile: la Roma del post derby in due partite ha evitato lo schianto e ora viaggia a pelo d’acqua, tra la possibilità di spiccare finalmente il volo e la paura di ricadere. Le prestazioni contro Torino e Pescara, infatti, hanno riconsegnato ai tifosi una Roma sì vincente, ma molto lontana da quella spettacolare auspicata da Zeman e dalla dirigenza.

La paura di rovinare la stagione ha obbligato il tecnico a cercare un compromesso: le doppie sedute sempre più sporadiche, la linea difensiva più bassa, il turn over e un maggiore possesso palla che a ha portato comunque la Roma al tiro 19 volte (6 in porta). Ne è nata una squadra «normale», più equilibrata tra i reparti e solida in difesa - anche grazie all’esplosione di Marquinhos e a Bradley centrale - ma soprattutto in grado di cambiare pelle a gara in corso. Questo nonostante la giovane età (25,3 la media, terza in A). Domenica il è diventato un 4-3-1-2 con trequartista. Nell’ultimo quarto d’ora si è passati addirittura al 4-5-1 con l’inserimento di Perrotta e Marquinho.

I zemaniani più convinti avranno storto la bocca (come Zeman del resto che però ribadisce «nessun cambiamento, da 40 anni gioco così»), ma sono arrivati i 3 punti e l’Europa è meno lontana. Non mancano però le noti dolenti. è emarginato, non è a suo agio, Osvaldo non segna su azione da un mese () e in campo si scontra spesso con che anche ieri ha fatto buon viso a cattivo gioco sul ruolo in campo: «Mi adatterò sempre alle volontà del mister». I due sono doppioni e senza Lamela la mancanza di esterni in grado di tagliare al centro pregiudica e non di poco il gioco offensivo di Zeman. Manca insomma uno come che ieri a Sky ha incoronato e : «Il primo è il più forte con cui abbia mai giocato, il secondo il più carismatico. La mia cessione? Mah, pensareche avevo appena preso casa a Roma».