CORSPORT (R. BOCCARDELLI) - Con le patate, il rombo è quasi imbattibile (al forno sintende), con Bradley basso, Pjanic e Florenzi ai lati e Totti trequartista (rombo alla... boema) è commestibile, ma forse non il massimo per i palati più fini. Soprattutto se davanti Osvaldo e Destro si pestano i piedi o sono troppo giù di corda (litalo-argentino).
LE TRE ROME - Tornando allAdriatico per analizzare la Roma camaleontica e sparagnina (per niente zemaniana) che ha battuto il Pescara, uno degli aspetti più evidenti della prestazione giallorossa, è che la squadra ha iniziato tatticamente in un modo, continuato in un altro e chiuso in un altro ancora. (...)
Dunque la Roma è partita come da programma, con il 4-3-3 da formazione schierata con i pupazzetti e con i movimenti (che dovrebbero essere pressochè automatici) ordinati da Zeman. Ma dopo una decina di minuti, una volta in vantaggio, la squadra ha cominciato a disporsi sul campo in maniera diversa. Più riconoscibile con un 4-3-1-2 con Bradley basso davanti alla difesa e Totti dietro le punte. Per lappunto un rombo di centrocampo, chissà se preparato dallo chef di Trigoria o se invece venuto naturale agli undici in campo, nel senso che dopo un po Totti ha preferito accentrarsi anche per «spostare» Osvaldo più a sinistra permettendo così a Destro di accentrarsi di più. (...)
I CAMBI - Stavolta però non si può dire che Zeman non abbia letto la partita in corso.(...) il boemo (immaginiamo tra linfastidito e il nauseato) ha tolto due attaccanti, Destro e Osvaldo, facendo entrare due centrocampisti, Perrotta e Tachtsidis (Marquinho aveva già rilevato Florenzi ma nello stesso ruolo di interno sinistro). Così la Roma che per oltre unora aveva giocato a rombo, ha finito per chiudere con un 4-5-1 ribattezzabile io speriamo che non ci facciano lo scherzetto finale in cui Tachtsidis faceva il centrale, Bradley e Pjanic ai lati, Perrotta e Marquinho più larghi ma con licenza di... difendere. E il capitano in uno dei suoi numeri più divertenti ma mano esaltanti: lo schema bandierina a perdere tempo. (...)