LAROMA24.IT - "Vai Fabio!. Vai Mattia!. Non risulta difficile pensare a incitamenti simili sugli spalti dei campi di Bologna e Milano durante una qualsiasi gara di un campionato giovanile di qualche anno fa: le storie dei due
Borini e Destro, divisi alla nascita da 9 giorni e da 350 km di distanza, rappresentano il presente più vivido e il futuro più florido del parco attaccanti made in Italy. 12 gol in due in questa prima parte di stagione, per un totale di 30 presenze: uno score che fa invidia soprattutto alla luce di qualche infortunio di troppo. Le doti comuni sono presto dette: senso del gol, progressione, fisico granitico, abnegazione e generosità. Poco meno di 150 chili complessivi di muscoli a disposizione di Luis Enrique e Sannino, allenatori temerari in grado di garantire ai due gioielli classe 1991 il giusto apporto di minuti e responsabilità.
Nel monday night della 23esima giornata va in scena Siena-Roma e Fabio e Mattia si troveranno di fronte, ai lati opposti del campo. Casacche escluse, la loro smagliante storia mostra come il calcio, a volte, non debba esser visto in termini di antagonismo.
BORINI - Entrato a Trigoria in punta di piedi nell'ultimo giorno di mercato e con un prestito secco dal Parma, Fabio Borini numero 31 è riuscito a farsi largo tra la rosa di Luis Enrique a suon di spintoni, sgobbate e tap-in. Duttilissimo tatticamente e accostato varie volte per fiuto della rete a Pippo Inzaghi, l'agile attaccante nativo di Bentivoglio, provincia di Bologna, muove i suoi primi passi nel calcio che conta nelle giovanili del club che fu di Bulgarelli. Il salto successivo è mastodontico: arriva il Chelsea. Un 'master' vero e proprio a soli 16 anni in una formazione tra le più ambiziose del panorama europeo: "In allenamento andavo sempre a pressare anche nelle partitelle", ammetterà Borini poco dopo. Il debutto in prima squadra, dopo la gavetta nella squadra riserve, porta la data del 20 settembre 2008 nel match contro il Tottenham. A Marzo 2011 ecco il prestito allo Swansea: 12 presenze, 6 gol e un contributo vitale alla storica promozione dei gallesi.
In estate il ritorno in Italia, approfittando del contratto ormai scaduto con i Blues di Abramovic: si fa sotto il Parma di Colomba ma l'esperienza in Emilia dura il tempo di un ghiacciolo sotto il sole di Agosto. Il 31 di quel mese Sabatini se lo prende e se lo porta nella Capitale a pochi minuti dal triplice fischio del calciomercato: il resto della storia è sotto gli occhi di tutti. 6 gol, coltello tra i denti e futuro roseo.
DESTRO - Si dirà: come ha fatto l'Inter a non puntare su un attaccante di prospettiva come Mattia? Se la domanda resta insoluta, il giudizio sulle qualità dell'emergente Destro è tutt'altro che sospeso. Dopo i successi e le vittorie raggiunte in 5 anni con la maglia delle giovanili nerazzurre (scudetto con Giovanissimi e Allievi, torneo di Viareggio e titolo di capocannoniere con la Primavera), la punta di Ascoli Piceno viene girata in prestito al Genoa nell'estate del 2010: dopo 6 minuti dall'esordio in Serie A arriva il primo gol battendo Sorrentino sotto la Gradinata Nord (Genoa-Chievo 1-3).
A gennaio, nell'ambito dell'affare Ranocchia, Mattia Destro diventa un giocatore del Genoa a tutti gli effetti. Alla conclusione della stagione (18 presenze e 3 gol totali), arriva il trasferimento al Siena in prestito con obbligo di riscatto della comproprietà. 6 reti finora, tra cui quello contro il Chievo in Coppa Italia che è valsa una storia qualificazione alle semifinali della coppa nazionale. Figlio d'arte, Mattia vanta 30 presenze complessive nelle formazioni giovanili della Nazionale azzurra.
Giordano Giusti