Okaka&Simplicio: la strana storia dei due ex epurati

20/08/2011 alle 09:55.

GASPORT (A. PUGLIESE) - Epurati il 15 luglio, alla vigilia del ritiro di Riscone di Brunico, pronti per fare le valigie e andare a giocare altrove. Riabilitati a fine luglio, alla ripresa degli allenamenti nella Capitale, ma sempre in partenza, sul mercato, in attesa che qualche squadra si presentasse con l'offerta giusta a Trigoria. In campo, a sorpresa e forse anche qualcosa di più, giovedì sera a Bratislava, nell'esordio ufficiale della Roma.

Riabilitati a fine luglio, alla ripresa degli allenamenti nella Capitale, ma sempre in partenza, sul mercato, in attesa che qualche squadra si presentasse con l'offerta giusta a Trigoria. In campo, a sorpresa e forse anche qualcosa di più, giovedì sera a Bratislava, nell'esordio ufficiale della Roma. È la strana storia di Okaka e Fabio Simplicio, da «non idonei» a «protagonisti», anche se con risultati non eccezionali. Luis Enrique ha deciso di rimetterli in carreggiata e forse la «rivoluzione culturale» di cui ha parlato presentando il tecnico spagnolo è anche questa: attenzione, nulla è scontato e tutto può cambiare, da un momento all'altro. Ai box

«Ne prendiamo atto, è a tutti gli effetti una bocciatura — aveva detto Gianpiero Pocetta, l'agente di Okaka, al momento della mancata convocazione per il ritiro —. Stefano è dispiaciuto, perché lui è un figlio della Roma. Vorrà dire che dimostrerà il suo valore altrove». Diametralmente opposto, chiaramente, l'umore di ieri, quando Pocetta parlando con il sito romagiallorossa.it ha ammesso che «Stefano è contento di essere partito titolare a Bratislava. Siamo molto soddisfatti della fiducia di Luis Enrique. Il suo futuro? Ora deve dimostrare di poter far parte di questa squadra, poi tra una settimana mi incontrerò con e valuteremo il da farsi». Appunto. Possibile che Luis Enrique abbia anche deciso di dare spazio ad Okaka proprio per aiutare il club. Insomma, metterlo in mostra, farlo giocare contro avversari abbordabili, per garantirgli visibilità e, di consequenza, anche mercato. In più, valorizzandolo, visto che è andato in campo al posto di Borriello.

Arnold Diverso il discorso di Fabio Simplicio, che la Roma ha provato a vendere a lungo per liberare un posto da extracomunitario, ricevendo solo rifiuti e dinieghi. Luis Enrique è stato quasi costretto ad utilizzarlo, viste le assenze di Greco, e Pizarro e la febbre che ha bloccato Verre a poche ore dalla sfida di Europa League. Certo, c'era Perrotta, ma con una caviglia in disordine. O Taddei, che quantomeno ci sarà rimasto male. Invece no, Lucho ha scelto il trottolino brasiliano, che oltre che un po' smarrito, è sembrato anche completamente fuori forma (non solo atletica, ma anche fisica, con almeno 4-5 chili di troppo). Ora venderlo sarà ancora più difficile. Soprattutto dopo la prestazione, certo non di livello.