Post Match - 15 secondi di felicità: l'analisi del 1° gol della Roma

24/12/2020 alle 15:54.
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LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Si dice(va) che nel calcio esistessero due fasi: quella offensiva, quando hai il pallone, quella difensiva, quando ce l'hanno gli altri. L'evoluzione ha portato negli ultimi decenni a dar nome ad una terza, quella di mezzo. Cosa fai quando la recuperi, la palla, o cosa fai quando la perdi. Transizione, il passaggio da una fase all'altra appunto. "Sono arrivato a capire l’importanza delle transizioni, ho capito quanto importante sia conquistare il pallone e attaccare velocemente" raccontò Fonseca in un'intervista di inizio dicembre. Di fronte all'esame di italiano, senza l'ausilio di avere domande precotte, l'allenatore portoghese ha cambiato i tempi della sua proposta: "Trovare spazi è difficile qui. Se non attacchi velocemente, loro si organizzano molto rapidamente e non hai più transizione".

Dalla teoria alla pratica, così capita che la Roma sblocchi una partita grazie ad una transizione lunga, quella che in altri tempi si sarebbe riassunta in "contropiede" e che per un po' è stata denigrata come arma meschina, in dote solo a chi difende d'antico catenaccio. L'azione dell'1-0 col Cagliari nasce da una spazzata difensiva, all'interno dell'area, da parte di Pedro. Nell'area romanista si contano 4 giocatori del Cagliari, un altro, Nandez, è poco fuori.

La palla viene gettata in lavanderia, quella gestita da che la raccoglie e la ripulisce, dando forma alla transizione. I calciatori della Roma salgono rapidamente finendo sotto l'ombrello del numero 9 che regge la marcatura di Ceppitelli, scarica all'indietro su Veretout per una giocata che aiuta a mantenere alta l'ultima linea difensiva del Cagliari, composta da Walukiewicz e Godin, così da offrire ancora spazio per la profondità e offrire tempo e modo ai propri compagni di risalire il campo.

Jordan Veretout accoglie la seconda palla spegnendo l'ondata d'aggressività del Cagliari per recuperare immediatamente il pallone (due giocatori si dirigono contemporaneamente verso il francese) e con un passaggio di prima intenzione trova Mkhitaryan, nel frattempo salito praticamente sulla linea di .

La transizione romanista si fa manifesta anche per gli avversari, con il Cagliari che rompe la linea difensiva: Walukiewicz cerca di uscire su Mkhitaryan per frenarne o almeno ritardarne le intenzioni, , assecondando le proprie caratteristiche, si offre come vertice di riferimento, Karsdorp, Villar e Bruno (oltre a Veretout addirittura fuori inquadratura sulla sinistra), si preoccupano di attaccare la profondità con gli ultimi difendenti del Cagliari obbligati a scappare all'indietro. Mkhitaryan "scarta" la palla, liberandola dalla pressione del diretto avversario, e apparecchia l'atto finale per Karsdorp.

Sulla palla laterale di Karsdorp, l'unico ad arrivare a 3 tocchi (Mkhitaryan ne ha utilizzati 2, come , appena uno Veretout), nell'area del Cagliari c'è un 3 contro 3. Il movimento fuori-linea di , ricercando la zona cieca (alle spalle) del proprio marcatore, dilata l'area del dischetto cagliaritano, dove andrà a finire proprio Veretout per mettere il fiocco alla transizione. Sono passati 15 secondi dalla spazzata di Pedro, circa 90 metri dietro.
15 secondi di felicità.