LAROMA24.IT (Matteo Arceri) - Tra campionato ed Europa League la Roma ha fin qui disputato quattro partite stagionali tutte all'Olimpico e ora si appresta a vivere la prima vera esperienza fuori dalle mura amiche (visto che quella con la Lazio, pur essendo teoricamente una trasferta, si è disputata ovviamente allo stadio del Foro Italico). L'avversario è di quelli tosti, il Bologna di Mihajlovic, una squadra che con 7 punti in classifica (al pari della Juventus) è tra quelle più in forma della Serie A. Basti osservare lo spirito con cui ha affrontato l'ultimo match di campionato contro il Brescia dove è riuscito a ribaltare il 3-1 del primo tempo vincendo 3-4 nella ripresa. Quella con i felsinei non è solo la sfida contro quell'allenatore che si sarebbe potuto sedere sulla panchina della Roma, ma rappresenta anche il duello tra i due presidenti americani: James Pallotta da una parte e Joey Saputo dall'altra.
GLI AMERICANI IN SERIE A - Entrambi di origini italiane, emigrati in America, uno in Canada, l'altro a Boston, dopo tanto tempo hanno deciso di investire nel calcio del nostro paese: Saputo nel Bologna e Pallotta nella Roma. Il primo prelevò la società felsinea nel 2014 insieme all'avvocato statunitense Joe Tacopina, ex vicepresidente della Roma, che proprio dopo alcune divergenze con l'imprenditore canadese decise di lasciare il consiglio di amministrazione rossoblù per diventare l'anno successivo il presidente del Venezia. Anche Pallotta, nel 2011, al momento dell'acquisizione della Roma faceva parte di un gruppo di tre imprenditori statunitensi, Thomas DiBenedetto, Michael Ruane e Richard D’Amore. Nell'anno successivo il magnate bostoniano viene eletto nuovo presidente del club al posto di DiBenedetto e nell'agosto del 2014 ottiene il controllo totale della società acquisendo quindi il restante 31% delle azioni che erano ancora nelle mani di Unicredit.
SOGNO COMUNE: LO STADIO - Ma se Saputo non era nuovo allo sport del calcio, visto che lui è il fondatore del club canadese dell'Impact de Montreal, di cui è ancora proprietario pur lasciando lo scorso gennaio la carica di presidente, per Pallotta invece questo mondo gli era del tutto nuovo. Infatti il patron giallorosso è dal 2002 socio minoritario della Boston Basketball Partners, società proprietaria dei Boston Celtics, e quindi ha potuto conoscere l'ambiente calcistico soltanto in questi anni di presidenza alla Roma. Ovviamente quando sono giunti in Italia avevano per i propri club obiettivi diversi: Saputo tornare in Serie A, visto che quando aveva acquistato la società il Bologna era ancora nella serie cadetta, e conquistare ogni anno la salvezza. Pallotta invece non è riuscito a mantenere le promesse che aveva fatto all'inizio dell’insediamento, ovvero quello di portare in bacheca qualche trofeo che ormai manca da oltre 10 anni. Inoltre il suo proposito è quello di cercare di diffondere il brand AS Roma in tutto il mondo attraverso un nuovo modo di comunicare, nuove partnership, cercando di portare ogni anno la squadra in Champions League (anche se quest'anno si deve accontentare dell'Europa League), insomma far diventare la Roma "la seconda squadra di tutti".
Entrambi sono comunque convinti che i risultati arriveranno solo tramite la realizzazione di un nuovo stadio, cosa su cui le due società ci stanno lavorando da tempo. L’intenzione di Saputo è quella di rimettere a nuovo il Dall'Ara entro il 2022 per un investimento totale di 80-90 milioni di euro, ma tutto dipenderà dall'iter amministrativo. Potrebbe essere giunto forse a una svolta positiva anche il progetto del nuovo stadio della Roma che dovrebbe sorgere nella zona di Tor di Valle. Dopo vari intoppi dovuti all'indagine giudiziaria che ha coinvolto per corruzione anche l'imprenditore Luca Parnasi, che era a capo della società Eurnova e che avrebbe dovuto costruire l'impianto, ottobre potrebbe essere il mese decisivo.
BOLOGNA-ROMA: IL 'DERBY' AMERICANO - Bologna-Roma è quindi anche una sorta di 'derby' americano, il primo in Italia, in attesa poi della sfida dell'altro americano che ha investito nel nostro campionato, il presidente della Fiorentina Rocco Commisso. Ma quello tra Pallotta e Saputo sarà ancora una volta un duello a distanza perché se l'imprenditore canadese domenica sarà al Dall'Ara per presenziare proprio alla gara contro la Roma, il numero uno giallorosso continua a prolungare la sua assenza dalla capitale che ormai dura da più di un anno. L’ultima sua apparizione risale al maggio 2018, in occasione della semifinale di Champions League contro il Liverpool. In una lettera ai tifosi aveva riconosciuto il suo sbaglio di essere stato troppo lontano dalla squadra, ma di lui fin qui nessuna traccia.