LAROMA24.IT (Mirko Bussi) – Nella cartella clinica della Roma, c’è un dato che preoccupa l’equipe sanitaria (Garcia e affiliati) e i parenti (tifosi) più stretti. Non sono gli ematomi da sconfitta, appena 2 come la Juventus, neanche le difese immunitarie, con 19 reti subite in campionato che la rendono la seconda miglior difesa d’Italia. Lo sguardo, piuttosto, si fa più preoccupante quando s’apre il file dei gol fatti: 38 in campionato, 14 in meno della Juventus, 6 rispetto al Napoli, 5 alla Lazio e uno in meno anche dell’Inter, gli stessi realizzati dal Palermo che per l’aspettativa di vita della squadra di Iachini valgono il certificato di sana e robusta costituzione.
Svolgendo ulteriori esami, è il caso di sedersi per ricevere la diagnosi: 48 reti stagionali (più un’altra oltre nei supplementari contro l’Empoli) in 35 gare fanno una media di 1,37 gol a partita. E solo la Roma in fin di vita del 2004/05, in terapia intensiva presso 4 ospedali diversi (dopo Prandelli, da Voeller a Conti, passando per Delneri e Sella), aveva risultati peggiori: 1,33 a partita.
CONFRONTI INTERNI – Lo scorso anno, le analisi finali della Roma diedero un risultato di 77 gol in 42 gare disputate, dando una media di 1,83 gol a partita, praticamente mezza rete in più ogni 90' rispetto a quella attuale. Nel 2012/13, con i fattori di crescita di Zeman, si arrivò a 1,84, per effetto delle 79 reti (più una ai supplementari di Coppa Italia con la Fiorentina) messe a segno in 43 sfide stagionali. Anche Luis Enrique ottenne un risultato migliore con 1,52 gol di media, appena migliore rispetto alla stagione precedente, iniziata da Ranieri e conclusa da Montella con 1,51 esultanze medie a partita. Nel 2009/10 si registra il dato più alto del decennio (1,96 di media) ma più della rincorsa infelice di Ranieri, influiscono i round pressoché amatoriali di Coppa Uefa con Gent e Kosice, ai quali i giallorossi rifilarono 20 gol in 360 minuti.
Un altro passo indietro e arriva l’epoca di Spalletti, che stracciò il teorema per cui soltanto l’abilità di un centravanti possa rendere una squadra efficace. L’ex tecnico dello Zenit sgombrò l’area dalla presenza di un numero 9 (anche perché, le munizioni erano Okaka, Nonda e Mido …), colorando di fantasia la fase offensiva romanista: 1,86 la media gol a partita più alta della sua gestione, raggiunta nel 2006/07, 1,67 la più bassa, realizzata due anni più tardi. Comunque ben al di sopra dello stato attuale.
CONFRONTI ESTERNI - Il senso della vita, nel calcio, è delimitato da pali in legno alti 2,44 metri e distanti 7,32 metri tra loro. Quella zona che la Juventus ricerca con una media 6,4 tiri dentro a partita, mentre la Roma, con le sue 5 conclusioni di media a partita in campionato, si ritrova in settima posizione, sotto anche a Napoli, Fiorentina, Lazio, Cagliari e Inter.
Se la presenza di Tevez e Higuain è utile a semplificare i ragionamenti sulle distanze realizzative da Juventus e Napoli, la questione diventa più complessa se paragonata alle altre. La Fiorentina, ad esempio, ha in Babacar il miglior marcatore stagionale con 8 reti, uno in meno rispetto a Ljajic, il primatista in casa giallorossa. Nemmeno la Lazio ha un uomo che superi il serbo per gol realizzati e divide il primato di miglior realizzatore tra Klose, Djordjevic e Mauri, tutti fermi a 8 reti. Bastasse un centravanti da immettere nella flebo romanista, sarebbe tutto più facile.
I DATI SUI GOL REALIZZATI NEGLI ULTIMI 10 ANNI DALLA ROMA:
2014/15 – 48 (+1 ai supplementari con l'Empoli) in 35 gare. Media: 1,37
2013/14 – 77 in 42 gare. Media: 1,83
2012/13 – 79 (+1 ai supplementari con la Fiorentina) in 43 gare. Media: 1,84
2011/12 – 64 in 42 gare. Media: 1,52
2010/11 – 77 in 51 gare. Media: 1,51
2009/10 – 108 in 55 gare. Media: 1,96
2008/09 – 82 in 49 gare. Media: 1,67
2007/08 – 99 in 56 gare. Media: 1,77
2006/07 – 106 in 57 gare. Media: 1,86
2005/06 – 100 in 56 gare. Media: 1,79
2004/05 – 69 in 52 gare. Media: 1,33